Gregg Alexander è stato uno dei personaggi potenzialmente più straordinari degli anni '90. Quando nel 1998 uscì il primo album dei suoi New Radicals tutti tutti tutti gridarono al miracolo ed osannarono Alexander come il salvatore che poteva portare il pop-rock in una direzione meno commerciale e più intelligente. Peccato che quel bellissimo Maybe You've Been Brainwashed Too fu non solo il primo, ma anche l'ultimo album dei New Radicals: la loro parabola non autodistruttiva si autodistrusse nel giro di un paio di (stupendi) singoli. Da allora però Alexander non è scomparso dalla scena musicale, ma s'è riciclato come autore: scrive per molti artisti, e fra i vari c'è Sophie Ellis-Bextor, una delle migliori esponenti mondiali della musica pop di qualità (perché "pop" vuol dire "popolare", non "popolano").

Il primo album di Sophie è uscito nel 2001 e si intitola Read My Lips. Si tratta di una gradevolissima raccolta di musica perlopiù soft-elettronica che funziona benissimo non solo perché ci sono molto semplicemente delle belle canzoni, ma anche e soprattutto perché questi brani sono cantati dalla voce straordinariamente intonata e raffinata della cantante londinese: dopo aver collaborato con la rock band theaudience ed aver fatto da vocalist per il dj veneziano Spiller, la Ellis-Bextor si dedica ora al pop riuscendo ottimamente nella sua missione. I brani hanno firme prestigiose: oltre al già citato Alexander, figurano anche Moby ed Alex James, il bassista ed anima elettronica dei Blur. La canzoni funzionano molto bene: non ci sono delle enormi emergenze, ma nemmeno l'album si sente come fosse un CD ambient grazie agli intelligenti arrangiamenti, ed inoltre i singoli Take Me Home (cover di Cher), Murder on the Dancefloor (la canzone europea di maggior successo del 2002) e Get Over You sono eccellenti esempi di come è possibile scrivere canzoni pop e di qualità insieme. È necessario infine spendere qualche parola sull'aspetto visivo dell'album: la grafica di copertina (coerentemente rispettata anche per i singoli) è stupenda, e la combinazione bianco & nero + grigio + rosso ricorre anche nel booklet dov'è possibile ammirare ancora di più la bellezza mozzafiato della cantante, rarissima alchimia di linee geometriche e dolci insieme; da sindrome di Stendhal la cover del singolo Murder on the Dancefloor, probabilmente la più bella mai realizzata.

Sophie Ellis-Bextor fa parte di quella schiera di artisti (soprattutto donne) che dopo un iniziale enorme successo hanno col tempo perso la popolarità mondiale, ma hanno mantenuto una fetta di fedeli fan che ora si stanno godendo in pochi-ma-buoni la crescita artistica dei loro beniamini: il terzo album di Sophie, Trip the Light Fantastic (???) è un inno al miglior pop possibile, ed ha venduto decorosamente solo in Gran Bretagna. I fan delle varie Britney, Christina e loro cloni non sanno cosa si perdono.

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