Una delle più piacevoli scoperte della scena indie tricolore degli ultimi mesi e non solo per quanto mi riguarda sono stati i Soviet Soviet da Pesaro, balzati dalla provincia e dalle loro stanzette piene di poster in bianco e nero d'annata direttamente alla ribalta internazionale con “Fate” uscito a novembre dell'anno scorso e che determina la loro ascesa.

Nelle migliori intenzioni questo scambio di chiacchere sarebbe dovuto avvenire faccia a faccia all'interno della cornice del loro concerto etneo, tuttavia visto che in quell’occasione fui costretto ad andare via prima di quando avrei voluto, mi ero ripromesso di recuperare questa opportunità, e questo è il risultato finale. A rispondere alle mie domande dall’altra parte c'è il simpatico e barbuto batterista dei Soviet Soviet.

Partiamo un po’ dal principio: puoi parlarci brevemente di voi e della vostra storia?
Alessandro Ferri: siamo 3 amici che vogliono suonare insieme, la base è questa. Nell'estate del 2008 Andrea (voce, basso) e Alessandro (chitarra) si sono incontrati per formare il gruppo e visto che serviva un batterista hanno deciso di chiamare me. Abbiamo passato quasi un anno a provare e quando siamo andati a registrare avevamo il nostro primo ep. Poi la storia è seguita con moltissime date e nuovi lavori.

A novembre è uscito il vostro primo disco “Fate”: come lo descrivereste? E come è avvenuto l’incontro con la Felte (etichetta newyorchese che l’ha pubblicato)?
A: è quello che siamo ora, quello che siamo diventati dopo centinaia di esperienze di vita e musicali. L’incontro con la Felte è avvenuto prima di tutto grazie alla diffusione del nostro materiale su Internet, poi è dovuto anche all’amicizia che abbiamo in comune con il chitarrista Chris dei Frank Just Frank, che si era trasferito a New York e aveva passato la nostra musica a molte persone: da cosa nasce cosa e la Felte tramite il nostro manager ci contattò.

A chi non conosce i Soviet Soviet, cosa direste per convincerli ad avvicinarsi alla vostra musica?
A: mmm direi che come tutte le cose prima di giudicare, si devono provare. Ogni ascolto di una band diversa può portare ad un mondo musicale differente, quindi perchè non provare?

Gli accostamenti con la vostra proposta si sono sprecati: Joy Division, Cure, Bauhaus, Placebo, lo shoegaze etc…vi ritrovate in tutto ciò? A cosa vi siete ispirati?
A: ci ritroviamo in molte sfumature di tantissimi gruppi e generi e penso sia normale quando si suona. Abbiamo gusti affini e differenti: la nostra musica si ispira a tutto questo.
Apprezzo molto il modo in cui suoni la batteria, le canzoni acquistano una notevole dinamicità sul disco e in fase live, un piglio quasi punk che molte band new-wave anche attuali non hanno: qual è la tua formazione musicale? cosa ascolti nello specifico?
A: io sono cresciuto con Barry White, Elton John e i miei gusti si rifanno a band come Smashing Pumpkins, Radiohead e Bloc Party.

La scena di Pesaro ultimamente sta facendo la voce grossa all'interno dello stivale con proposte molto meritevoli penso a soviet soviet-be forest-brothers in law molto apprezzate anche dal pubblico e critica estera...è più la soddisfazione o lo stupore? come te lo spieghi?
A: Tutta soddisfazione (sorride).

Tra i tre gruppi..chi sono quelli che spaccano di più?
A: ahahah non so dirti, sono tutti bravi e poi di generi differenti.

Nonostante vi siete formati abbastanza di recente..avete già una buona esperienza internazionale: USA, messico, europa dell'Est, che differenze ci sono tra il pubblico e gli operatori del settore italiani e stranieri?
A: diciamo che c'è più curiosità all'estero, le persone sono più incuriosite da un live e dalla musica in generale.

Insomma noi siamo il paese delle cover band...
A: (ride) ce ne sono tante si.
Cosa puoi dirci da un punto di vista lirico su "Fate"?
A: i testi li ha fatti e curati Andrea, parlano delle esperienze del gruppo, esperienze di vita. sono parte fondamentale della canzone.

Che tipo di sensazioni/sentimenti/immagini pensi facciano nascere le vostre composizioni?
A: io sinceramente non so che stati d’animo o sensazioni possa dare la nostra musica, penso che la cosa sia molto soggettiva, troppo legata ad una dimensione personale ed intima che può cambiare dà individuo ad individuo. Spero comunque siano sensazioni positive.

Se dovresti puntare 10 euro su una band italiana di prospettiva su cui punteresti?
A: ce ne sarebbero moltissime mmm...non riesco a risponderti.

Sbilanciati un po' su!
A: ora come ora potrei dirti i lantern che hanno fatto un bel disco.

Immagino tu parli di diavoleria…
A: si (annuisce).

Non mi stupirebbe vederti suonare in futuro in una band post-hc/screamo..ma vogliamo che i soviet soviet vadano avanti però!
A: ahahah certo.

Hai nominato i lantern..ci consigli qualche altro disco uscito negli ultimi mesi più o meno recente?
A: ti direi gli m+a…

Progetti futuri e a quanto un nuovo disco?
A: vogliamo suonare il più possibile e iniziare a scrivere un po’ di materiale nuovo.
 Siete dell'idea che una band debba rimanere fedele alle proprie origini o credete di spostarvi e cimentarvi in nuove sonorità?
A: io sono dell'idea che una band deve fare quello che si sente e quando se lo sente: è l'unico modo per rimanere "originali".

Avete buttato fuori il disco italiano del 2013 come avete potuto?
A: ahah (sorride) siamo molto contenti.

Ho finito le domande, se c’è qualcosa che vuoi aggiungere per finire fai pure!
A: Per seguire il gruppo basta seguirci su facebook, la pagina è costantemente aggiornata e monitorata.

Grazie per la disponibilità!
A: Grazie a te!!! A prestissimo!

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