Kember/Pierce atto finale. È il 1991, e ormai in Inghilterra è esplosa la mania della musica acid-house, complici soprattutto i Primal Scream di Screamadelica e gli Happy Mondays di quel rintronato di Shaun Ryder. Gli Stone Roses erano sulla cresta dell'onda dopo lo straordinario successo commerciale di Fools Gold, un vero inno per la nascente cultura dell'Ecstasy e delle droghe sintetiche.

E quei due monelli di Rugby? Peter Kember si stava disintossicando dall'eroina e Jason Pierce era oramai preso dal futuro gruppo che di li a poco andrà a formare con la sezione ritmica degli Spacemen 3, ovvero gli Spiritualized. Recurring vede la luce quando oramai gli Spacemen 3 praticamente non esistevano già più. Infatti i due ex-sodali se si incontravano per strada non si picchiavano ma nemmeno si salutavano. A constatare questo clima di separazione è il fatto che il disco è diviso perfettamente a metà, infatti la prima facciata è un disco solista di Kember, la seconda quello di Pierce. Questa sorta di separazione la si poteva già assaporare tra le canzoni di Playing With Fire, dove l'unico pezzo a firma di tutti e due era solo lo strumentale di 'Suicide'. Sonic Boom è subito protagonista con l'iniziale Big City, una ciclica sinfonia che strizza l'occhio tanto alla dance quanto all'acid house, rifà i Mudhoney con una potentissima cover di When Tomorrow Hits, si affaccia alla musica orientale nella bellissima Why Couldn't I See e al pop acido e tipicamente sixties di I Love You e Just To See You Smile. Dal canto suo, Mr.Jason "Spaceman" Pierce da sfogo alla sua passione per il gospel misticheggiante nel singolo Hypnotized, in Feel So Sad e in Sometimes, mentre in Billy Whizz/Blue1 riprende il giro di accordi di Call the Doctor (in The Perfect Prescription) per raccontare una storia, che parla di viaggi in anfetamina ("I meet up MaryAnne, She introduce me to Billy Whizz").

Non era proprio così che volevo finisse la storia di uno dei miei gruppi preferiti, un po' come successe con Syd Barrett e i Pink Floyd. Gli Spiritualized hanno tutta la mia stima, ma non possono proprio reggere il confronto con gli Astronauti, e il Kember solista era troppo fatto di metadone o chissà cos'altro per capire che forse stava esagerando com sti benedetti droni. Fatto sta che a me personalmente il disco piace, non mi piace il fatto che non abbia avuto un seguito.

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