New York aveva tutto, e si è fottuta con le sue mani.
Troppa arroganza, troppa voglia di mettersi in mostra, troppo perfetta per non dare fastidio a qualcuno. Una città nata e cresciuta alla luce dell'american dream, che poteva provenire sia da un delinquente sia da un rispettabile uomo d'affari (che potrebbero essere la stessa cosa). La sua forza stava nel mascherare i problemi o le magagne, una maestra nell'arte dell'apparire, fottuta dalla sua troppa avidità.
11 settembre 2001, New York la prende nel culo, ed il ground zero è lì a simboleggiare la sconfitta.
Spike Lee crea il suo capolavoro raffigurando New York in un Norton che interpreta magistralmente la sua parte di uomo-per-bene-con-magagne.
Uno che aveva tutto, uno che appariva pulito ma in realtà era il più grande degli infami, uno che era pieno di amici tutti puntualmente scomparsi nel momento del bisogno. Uno fottuto dalla sua troppa avidità. Tutto è rappresentato alla perfezione: il dubbio di essere stati fottuti dalla propria donna mentre poi si scopre che chi ha inculato è l'amico russo; il mascherare il dolore continuando a girare come se nulla fosse, mentre, appena ci si guarda in faccia, si capisce che ci si è fottuti con le proprie mani; le false condoglianze dei colleghi; i falsi auguri di ripresa.
Ma non tutto è perduto.
Sarà un vecchio pompiere a salvare "New York" dalla disfatta ed a spronarla a ricominciare dal ground zero per ricostruire tutto ciò che è andato perduto, ma sprona a ricostruirlo con coscienza, eliminando tutto ciò che ha portato la vecchia "New York" a finire nella merda.
Non tutto è perduto, sinchè ci saranno i Bianchi-Gay di Chelsea a girare con i pettorali di fuori, sinchè ci saranno gli uomini d'affari a Wall Street che si scannano a vicenda, sinchè ci saranno i neri a difendere il loro territorio nel Bronx, sinchè ci saranno i New Yorkesi che vanno fieri di quello che sono e non si lasciano sconfiggere da un colpo andato a segno.
Un film: messaggio, trama, personaggi, interpretazioni, regia, Spike Lee... The Professional.
The Negro.
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