Dal bisbiglìo alla deflagrazione.

Un'agocica rappresentazione del suono. Nessuno schema. Solo movimento in perenne variazione dentro la composizione.

Zen come resilienza in anarchica liberazione espressiva.

Crust come rabbia ferina, saturazione e scorticazione del rumore.

In ognuno c'è il DNA dell'altro. Una sorta di Yin e Yang dove energie contrapposte si suggellano e si completano. Come l'ossimoro che li tiene ben stretti nel titolo dell'opera.

Siamo fatti di crepe e ricordi. Di squarci e cicatrici, appunto.

E' ciò che rimane quando l'azione si fa carne. Lascia tracce.

Vano il tentativo di riparazione. Le fibre cedono. Granuli di tessuto arrancano. Sangue putrido geme.

Ogni cosa sbanda, non cesella, non guarisce.

Si rimodella soltanto.

E lascia il segno.

In questo ditirambo esplosivo non c'è scampo, non c'è tregua.

Tutto tende a strapazzare l'orecchio. Uno schiaffo o una tenerezza.

E' un mondo capovolto dove una mano sembra un artiglio ed una carezza una frusta che ti scuoia.

Le partiture sono esuberanti, spesso spigolose ma sempre raffinate.

Dissonanze e strabordanti dinamiche elettro-acustiche dettano legge..

Non mancano polirtmie, divertissement e palpiti afroamericani.

E' un crocevia di intuizioni che saccheggiano l'avant-punk con contaminazioni noise e studi di elettronica.

Un'ora di esperimenti rumoristici sfavillanti che si cibano di armoniche destrutturate e sussulti percussivi.

Cantautorato primordiale, acquerelli jazz, cacofonie rimescolate e vomitate.

Fiati in libera contorsione su contrappunti singhiozzanti di cello.

Ma anche cavalcate fusion con sax e chitarre alla deriva in agonici incastri di tempi bizzarri.

Fraseggi schizofrenici e assenze meditabonde che si accorpano in un unico spettro che innalza la tensione e disorienta.

Una sarabanda di emozioni e dedali sonori virulenti che ammorbano senza pietà.

Dopo circa un'ora, per quei pochi che ci riescono, si arriva finalmente al capolinea.

Ma forse, se alla ferita concedi il giusto tempo, togliere la crosta può diventare piacevole.

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