"Hard Normal Daddy" concede più spazio alla sperimentazione rispetto a suoi altri dischi, la sua elettronica sbilenca flirta col jazz, insomma se si vuol arrivare al sodo con Squarepusher questo disco non calzerà a pennello (meglio "Go Plastic" forse), ma sono masturbazioni sonore a 24 carati, Il tutto a ritmi costantemente forsennati, una ricomposizione spastica e irriconoscibile sottoforma di sinfonie rumoriste che di impatto potrebbero rappresentare lo stadio terminale di tutto ciò che è break-beat, ma che in realtà nascono da un più che mai estenuante utilizzo dello studio di registrazione, fra manipolazioni futuribili, frenetici taglia-e-cuci, giochi magnetici e quant'altro.
Confusionario per forza di cose, ma se riesce a migliorarsi questo fa il culo a tutti (vedi "Go Plastic"). Non aspettatevi alcuna concessione melodica: questo disco è un oceano di rumore, un vortice di frequenze distorte/distrutte, fradicio di mostri ferracei che un tempo avranno certamente avuto le sembianze di una batteria. "Vic Acid" pare Post-rock dubbato fuori tempo massimo, "Fat Controller" e "Rustic Raver" è puro Aphex Twin approccio, estrosità estremista e pura neo-fusion, post-jungle, drum and fuck bass, l'incedere melodico di "Beep Street" o il funky distorto di "Fat Controller" risultano essere pregevoli esempi di DNB stilistica.
Vero e proprio scultore liquido della materia sonora, Squarepusher dice di se stesso che scopa con le macchine, per ora ha partorito capolavori come "Feed Me Weird Thing", "Hard Normal Daddy" e "Go Plastic", speriamo per il nostro bene che continui a scopare.
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