Strano gruppo gli Stadio. Strano individuo Curreri, leader e autore. E strani li sono per un mucchio di ragioni. Innanzitutto per il fatto che chi, con un invidiabilissimo “senso della canzone”, e con la capacità di sapersi circondare delle persone giuste, ha scritto alcune pagine importantissime della canzone d’autore italiana, difficilmente si nasconde dietro il nome di un gruppo. Più che mai in un paese d’individualismi irrefrenati e isterici come l’Italia. Poi perché, pur avendo scritto musiche e cantato, Curreri non viene inspiegabilmente incluso dai più nella schiera dei cantautori, dove il parallelo (anche se certamente più importante storicamente) Battisti spadroneggia giustamente come padre fondatore.  Se cantautore è uno che canta e scrive (non nella concezione restrittiva del “scrive sempre tutto”) Curreri è un cantautore, ed anche uno di quelli bravi e importanti.

Ma, data la premessa dovuta, passiamo al disco. Un live. E, si sa, il live può essere disco assai intelligente o essere una ciofecona paracula e immangiabile. Qui siamo nel primo caso. Innanzitutto perché gli Stadio non hanno mai abbondato coi live (pur avendolo potuto fare…essendo praticamente in tour da sempre…), anche se gli va addebitata un’eccessiva passione per le raccolte. Poi perché tutto in questo live suona incredibilmente bene. Dai suoni veri e propri della band e della voce, alla freschezza dei musicisti ed alla loro “libidine”.
Pezzoli, unico altro membro originario insieme al leader, ha ancora un piglio batteristico invidiabile. E qui tutte le sue caratteristiche ci sono, mai invadenti o a sproposito: tempi sincopati, ottime variazioni sui tom, bellissimo suono di piatti e rullante. Chitarra, basso e tastiere fanno il loro mestiere benissimo, forse con qualche peripezia pirotecnica di troppo nei soli di chitarra. Ma passi. Si perdona volentieri.

La scaletta, poi, è assolutamente encomiabile. Le tappe fondamentali della carriera degli Stadio vengono toccate benissimo, mai banalmente, con arrangiamenti furbi e senza inutili ripetizioni degli originali o dei brani già presenti nell’ottimo live precedente.
Punto lievemente discutibile potrebbe essere rappresentato dalla presenza, quasi per intero, dell’ultimo disco in studio, peraltro opera di ballate di grande interesse ed ottimamente scritta, ma molto recente ed il cui ricordo è troppo fresco. Poi, si sa, i brani del “disco del tour” spesso, se non sempre, vengono eseguiti uguali uguali, col rischio, anche in questo caso, di creare inutili doppioni.
Non prendiamocela con gli Stadio, però…: il sommo De Andrè si è macchiato dello stesso peccato più volte, e la cosa gli è stata, più che giustamente, perdonata.

Due sono le prove del tutto inedite, ed entrambe riuscitissime. La prima, “Fammi Stare Con Te”, è la classica ballatona degli Stadio, già sentita ed anche per questo bellissima, certamente superiore a quel “disperato bisogno d’amore” che era l’inedita del live precedente. L’altra è “Con Le Mie Lacrime”, cover improbabile dell’immortale “As Tears Goes By” degli Stones. Improbabile e bellissima: come si possa rendere un brando Jagger-Richards rendendolo in puro “Stadio style” è cosa incredibile, inconcepibile, ma oggettivamente riuscita.
Chicca ulteriore e conclusiva è “porno in tv”, vecchia perla scritta da Curreri a quattro mani con Dalla e presente nello splendido ed ormai antichissimo “la faccia delle donne” (a mio avviso uno dei dischi più belli e importanti degli amatissimi e sottovalutatissimi eighties). Qui molto più funk ma ugualmente divertente.
Per il resto, l’altra perla dell’album è costituita da un medley preannunciato da un simpatico discorsetto emilianissimo del leader. E non si tratta di un medley qualunque, ma dell’insieme di tre brani fortunatissimi commercialmente e scritti per altri, ovvero “Prima Di Partire Per Un Lungo Viaggio”, discreta ma mai stata capolavoro, “Un Senso”, gioiello “stadiano” donato all’ultimo Vasco, ad impreziosire un disco modestissimo come “Buoni O Cattivi” (qui eseguita curiosamente con un testo lievemente diverso nel ritornello…bisognerebbe informarsi sulla stesura originale…bah…) e soprattutto la splendida “Dimmi Che Non Vuoi Morire”, una delle canzoni più belle degli ultimi anni, sentita finora solo dalla storica voce della Pravo.

Il resto è puro live. Ma, come avrete capito, non (o non del tutto) solo un’operazione commerciale. Ma un disco divertente, suonato e cantato benissimo, con un’energia quasi ragazzina. Messo lì a ricordarci che in Italia, a dispetto dei troppi pirla che spadroneggiano radio e classifiche, c’è ancora chi sa scrivere canzoni. Canzoni pure. Ascoltabili, cantabili ma mai banali. Semplicemente belle.

Elenco tracce e video

01   Fammi stare con te (05:14)

02   Senza parrucche (01:34)

03   Mi vuoi ancora (05:52)

04   L'amore è volubile (04:05)

05   Fine di un'estate (04:09)

06   Sorprendimi (04:14)

07   Sei tutto quel che ho (05:10)

08   Eppure soffia (03:41)

09   Libero di cambiare (05:17)

10   E dimmi che non vuoi morire (04:05)

11   Prima di partire per un lungo viaggio (02:47)

12   Un senso (03:30)

13   Equilibrio instabile (05:12)

14   Al tuo fianco (acoustic medley) (02:14)

15   Chiaro (acoustic medley) (03:29)

16   Graffiti (acoustic medley) (02:43)

17   Ballando al buio (acoustic medley) (04:27)

18   Bella più che mai (acoustic medley) (04:51)

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