Ora, chi di voi ha mai sentito parlare degli Steelheart? Ne siete tanti? Beh, complimenti. Siete in pochi? Allora leggere qui sotto, please.
Dicevamo, gli Steelheart nascono una quindicina di anni fa attorno alla figura di Miljenko Matijevic, talentuosa voce della band, nonché leader. Nel '91 fanno il loro esordio con un album omonimo, ottenendo un buon successo, e si confermano in breve tempo una valida hard-rock band; a dirla tutta, gli Steel suonano una sorta di heavy metal melodico, e si presentano ai concerti con chiome vistose e vestiti appariscenti, perciò vengono presto etichettati come street-metal.
Nonostante la band si riveli un buon mix di talento, passione e qualità, l'album non sfonda; così, in seguito al loro primo lavoro, complessivamente buono ma pieno di forzature (troppi acuti di voce, poca melodia), gli Steelheart fanno uscire un nuovo album, ''Tangled in Reins'': come al solito, c'è chi grida al capolavoro, chi storce il naso, e chi non ne sa proprio nulla; ciò non toglie che stavolta Matijevic e compagni hanno davvero fatto il colpaccio.
L'album convince eccome, sfoggia pezzi energici, orecchiabili, potenti, divertenti; una vera chicca è ''Steelheart'', concentrato di ritmo e velocità, con un'ottima prova del drummer e poi, cazzo, quell'acuto vale tutti i soldi spesi: ''Steeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeelheart...''
Ma non finisce qua, ovviamente; ci sono due o tre brani di grande impatto, in primis ''Electric Love Child'', song cadenzata e dal gran fascino -''Touch my body, crush my soul, love...'' - poi ''Mama Don't You Cry'', malinconica ballata piano e voce. Non mancano i pezzi tirati, come ''Loaded Mutha'', grande prova di tutta la band, oppure ''Sticky Side Up'', che non è da meno, ugualmente pesante, senza nulla togliere a ''Late For The Party'', canzone vivace e coinvolgente; e poi un po' di romanticismo non guasta mai, ed ecco ''All Your Love'', ballata dolce e sincera.
Inutile dire che per apprezzare l'album è necessario ascoltarlo tutto, più e più volte, per farne esperienza diretta; e alla fine un po' resta da chiedersi perché gli Steelheart, capaci di discrete prove di tecnica e ingegno, siano stati tanto snobbati da passare sotto silenzio: che per fare successo sia necessario chiamarsi Axl, farsi di brutto e avere problemi con la legge?
Mi sa proprio di sì.
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