Steve Roach è un genio: in pratica ha reinventato la musica ambient. Il musicista californiano ha iniziato la sua folgorante carriera negli anni ’80 con dischi come Now e Traveller che tradivano la frequentazione dei Corrieri Cosmici. Non è un segreto che Roach si è nutrito fino allo sfinimento di un di una pietra miliare come Timewind di Klaus Schulze. Col passare del tempo Steve Roach, come d’altronde musicisti a lui simili come Robert Rich e Michael Stearns, ha via via affinato il suo linguaggio compiendo in pratica un’evoluzione delle teorie ambientali di Brian Eno. Roach ha dato una dimensione metafisica alla sua musica a partire dal seminale Structures From Silence del 1984 per arrivare fino al capolavoro senza tempo Dreamtime Return, un vero e proprio viaggio catartico nei miti primordiali dell’Australia e degli aborigeni. SI tratta di un lavoro di importanza fondamentale su cui in tanti ci hanno mangiato. Nel corso degli anni ha poi dimostrato sempre più un’instancabile creatività che lo ha portato a pubblicare una serie infinita di dischi fra cui perle come The Dream Circle, The Magnificent Void, On This Planet e Core solo per citarne qualcuno. C’è stato chi, forse anche con qualche ragione, ha criticato questa iperproduzione che ha portato a un’inflazione del genere ambient. In parte c’è del vero ma Roach è rimasto un musicista integro che ha sempre qualcosa da dire come dimostra questo Long Thougths pubblicato nel 2017 che si pone nel solco del suo filone più cosmico e psichedelico. Il disco è formato da un solo brano di oltre 70 minuti di durata: è musica meditativa che farà venire fuori l’animale mistico che è dentro di voi, un lungo flusso sonoro minimale e ipnotico ricco di buone vibrazioni che vi riconcilierà con il vostro sé. Non siamo lontani da un’estetica new age ma Roach, pur accostato al genere, se ne distingue per una classe e una profondità che lo surclassano. Caldamente consigliato ai “viaggiatori cosmici”. Disponibile su Bandcamp al seguente link: https://steveroach.bandcamp.com/album/long-thoughts.

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