"Forever lost in the maze of social inadequacy

Fearing and loathing their disgusting presence

Shall the earth ever be cleansed of this parasite?

Will mother earth take her revenge?"

Con queste parole si potrebbe riassumere il principale pensiero di Sin-Nanna, l'oscuro personaggio che si cela dietro al progetto Striborg, un nuovo colosso depressive dedito da oltre dieci anni a un black metal (anche se il termine è riduttivo) ostico ed estremamente personale.

La proposta musicale di Striborg non è semplice da descrivere (e neanche da ascoltare), per il fatto che si tratta di musica senza paragoni nella storia di suddetto genere, se non lontani come Xasthur e Leviathan, che spesso si discosta molto dalle basi black/ambient per sfociare in litanie cacofoniche, dove l'ascoltatore è costretto a fare una scelta: o interrompere subito la magia che questo artista fa scaturire da semplici note di chitarra ronzante, o proseguire per immergersi del tutto nel baratro emotivo creato dagli oltre 70 minuti di queso:"Embittered Darkness/Isle de Morts".

70 minuti in cui perdersi in foreste allucinanti e distorte dalla tristezza e dalla malinconia degli striscianti suoni di sinth, dalle chitarre zanzarose e a tratti fastidiose per la loro incessante voglia di dilaniare i vostri neuroni, da una batteria che scandisce i tempi rallentati dei pezzi (sempre sulla media-lunga durata) per poi passare a una tremenda sfuriata dove la voce sofferta di Sin Nanna urla a squarciagola il suo odio represso verso l'umanità, distruttrice delle sue amate foreste pluviali.

Ed è proprio la voce, assieme agli altri elementi atti ad erigere un muro di suoni fangosi e ipnotici, a creare quel senso di claustrofobia e isolamento di quest'opera. Una voce che viene da lontano, come riecheggiante tra il fitto della foresta, e che si prolunga sofferta su frasi arcane.

"Wrapped In a Cocoon Out of Harms Way", "Race Of Apathy" e "The Cold Slumber That Awaits Me"; sono solo gli esempi più significativi che trasudano da tutta l'opera. In queste traccie, il suono titpicamente black delle chitarre viene sfilacciato all'estremo, un'onda di morte e solitudine si innalza sugli ignari spettatori della foresta, su di essa striscia un velo di sinth e una batteria ne crea le fondamenta impetuose, una cacofonia naturale che vuole disturbare l'ascoltatore e lasciarlo attonito al cospetto di questa immane voragine aliena che si mostra sfocata tra i funghi del sottobosco e i rami frondosi degli alberi antichi quanto la terra stessa.

Questa raccolta (risalente al 2006) contiene uno dei primi demo della band (prima chiamata Kathaaria), più del nuovo materiale (dal nome complessivo di: "Embittered Darkness"), in linea con le recenti e innumerevoli produzioni di Sin Nanna. Tutte le 16 traccie del disco, sono atte a creare un'atmosfera alienante e a tratti fastidiosa, che inizialmente potrebbe indurre come già detto a un ripudio totale da parte dell'ascoltatore, ma che, dopo ripetuti ascolti, potrà lasciar emergere il suo lato più intimo, direttamente legato alle foreste e agli spiriti che vi dimorano.

Consiglio l'ascolto solo a chi ha già dimestichezza con questo genere, anche se tutti dovrebbero provare a cimentarsi con questo colosso emozionale, senza pregiudizi di sorta.

Lasciatevi circondare dalla foresta notturna...

Elenco tracce e video

01   Protagonist of Misanthropic Virtues (02:50)

02   Wrapped in a Cocoon Out of Harm's Way (10:55)

03   Race of Apathy (03:29)

04   In the Eerie Pre-Dawn Silence of the Cold (03:30)

05   Embittered Darkness (10:40)

06   Digging a Ditch to Die In (09:04)

07   Through the Veils of Darkness (01:40)

08   Descending From the Blackened Sky (02:42)

09   Holding the Throne of Night (03:41)

10   The Day for My Kingdom to Rule (03:58)

11   The Cold Slumber That Awaits Me (05:12)

12   Return of the Dark Lord (03:11)

13   Landscapes of Mist Cast Across the Steel of Cold (03:41)

14   In Darkness... (02:36)

15   Mist (03:28)

16   Misanthropic Isolation (02:48)

Carico i commenti...  con calma