Il mercato underground è talmente affollato di continue uscite che sembra ancora un miraggio riuscire ad orientarsi in un simile coacervo di split, EP, mini-CD promozionali, LP, vinili, demo e cassette: quando sentite dire che l'ultima uscita dei Darkthrone, pur nella sua pochezza, supera il 90 % delle uscite odierne dovete avere sempre in mentre l'affollato mondo di MySpace, dove migliaia di gruppi e progetti paralleli dalle scarse potenzialità tentano di uscire dalla melma dell'anonimato. La tristezza è che sono giunto a questo CD in maniera assolutamente casuale, dato che dei due gruppi, Vidharr e Sturmkaiser, non avevo mai letto niente, né in rete né sulle riviste. Non sapere che al mondo esitano gruppi così (e come quelli che ho messo in nota a fondo pagina) è triste, ma in fondo capibile, ma ignorare che questi stiamo in casa nostra è davvero preoccupante.

Il disco è diviso equamente tra le due band citate, con una breve momento strumentale, dal sapore epico-marziale (a cura di Emanuele "Vastitas"Telli): se il pezzo non colpisce più di tanto, pensando alla grandezza degli strumentali degli Spite Extreme Wing, il nome di Vastitas e dei suoi Consummatum Est va annotato gelosamente tra le band del panorama Funeral Doom nostrano da tenere sott'occhio (come Urna ed Arcana Coelestia).

Il lato degli Sturmkaiser si apre con la roboante "Algiz", che riesce a coinvolgere da subito grazie all'accostamento stridente tra uno scream acuto ed aspro (alla Ishan o alla Torog dei Behexen) e le ritmiche serrate che molto devono alla marzialità del Thrash più aperto e solenne. Colpisce proprio l'epicità delle soluzioni, spesso più marcata che nelle altre band di War Black Metal, dove si punta sterilmente sull'effetto velocità.
L'apice del loro quartetto di canzoni (reincise per lo split, ma già comparse nelle precedenti uscite della band) è rappresentato però dall'autoreferenziale  "Sturmkaiser", dove questa formula stilistica si palesa nelle sue peculiarità, tra cori, sfuriate in blastbeat e sfumature sempre diverse. Non mi dilungo essendo già stato recensito il loro LP in altra sede.

Completamente differente lo stile dei romani Vidharr, alla prova del nove dopo la pubblicazione del loro EP d'esordio "Rising From The Abyss": netto il cambiamento verso sonorità più melodiche, netto il miglioramento a livello tecnico, decisa la sterzata verso una produzione più attenta e meticolosa. I Vidharr hanno il pregio di aver recepito la lezione del black scandinavo senza per questo dipendere da un modello in particolare (come avveniva prima con i Carpathain Forest): la malinconia crepuscolare che aleggia tra i solchi del disco ricorda gli svedesi Dawn, mentre il gelo attinge direttamente dal suono norvegese, sempre però riletto in chiave "melodica". Tre canzoni di lunghezza media in cui a turno si distinguono i vari componenti (mostruosi Thyranos alla voce e Fo alla batteria): se si riuscirà in futuro a far risaltare maggiormente il basso ed a incanalare la ritmica in uno stile meno ibrido tra suono raw e melodia il gruppo potrà dire di avere risolto tutti i suoi problemi. Tra quelli proposti (e fino ad ora scritti) il mio preferito è certo "Decay Till Extinction", la traccia conclusiva.

So che molti che passeranno di qui non saranno certamente d'accordo, ma bisogna essere chiari fin da subito: la sezione affidata ai romani Vidharr è certamente migliore di quella dei pur più famosi Sturmkaiser. Il War Black Metal è un genere istintivo e muscolare, epico e marziale ma anche difficile da intendere: certo gli Sturmkaiser hanno dalla loro una personalità fuori dal comune rispetto alle altre bad italiane del medesimo genere (e dell'attigua area del National- Socialsit Black Metal), puntando meno su trovate politicamente estreme e concentrandosi maggiormente sull'aspetto "esaltante" del loro suono: ma è anche vero che è ancora presto per porre il gruppo allo stesso livello di una band enorme come quella dei francesi Crystalium. Il presente promette bene, il futuro è ancora da scrivere.

Ciò che è certo è che mentre gli Sturmkaiser diventeranno comunque, nel bene o nel male, un gruppo "di culto", i Vidharr difficilmente seguiranno il loro stesso cammino: o diventeranno un grande gruppo, facendo il salto di qualità nelle vendite ed affiancando Handful Of Hate, Spite Estreme Wing ed Aborym o rimarranno in quel limbo tutto italiano in cui giacciono validi gruppi che non sono né ostinatamente "true"e neanche caparbiamente "avantgarde".

Un acquisto sicuramente consigliato anche se come al solito vi consiglio di ascoltare prima i pezzi in streaming (siti sotto). Per quanta importanza possa avere, il 4/5 che vedete in alto non vuole essere né incoraggiante né celebrativo: è solamente un dato di fatto. L'acquisto è invece obbligatorio per tutti coloro che apprezzano o sostengono la musica underground italiana.

http://www.myspace.com/malfeitor666  (Malfeitor)

http://www.myspace.com/consummatumest  (Consummatum Est)

http://www.myspace.com/vidharrlegion  (Vidharr)

http://www.myspace.com/sturmkaiser  (Sturmkaiser)

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