Avete mai ammazzato qualcuno? Avete mai pisciato nell'acqua santa? Fatto finta di andare a prendere vostra zia alla stazione e poi deviato per i boschi a controllare se la vergine della notte prima era stata impalata ben benino da quei satanici trogloditi dei tuoi amici? Eh? Oppure il vostro concetto di originalità rimane prendere il tè con Cesara Buonamici ed usare il dietor al posto del saccarosio? Come dite? Preferite i dolcificanti naturali? Allora potete tranquillamente chiuderla qui ed andarvi a fare un giro in rete sulle foto di Chiara Francini che balla il burlesque. Vi renderanno una persona migliore.
Perchè i (o meglio le) SubRosa sono tra i gruppi più audaci saltati fuori dal panorama americano. Il debutto ''Strega'' del 2008 devo ancora recuperarlo (e chissà mai se lo farò) ma il successivo ''No Help for the Mighty Ones'' era già una piccola gemma di metallo moderno e contaminato, a cavallo tra asprezze sludge e suggestioni psichedeliche. Il qui presente ''More Constant Than The Gods'', uscito qualche mesetto fa, è semplicemente uno degli album più affascinanti che ho ascoltato negli ultimi tempi. Sempre gratificante trovarsi difronte ad una band così, specie in ambiti notoriamente ancorati al passato, che sfida ogni classificazione, con un suono accattivante e personalissimo dove le chitarre a volte pescano dal post-rock più metallizzato dei vari Pelican e Russian Circle, altre volte invece si tingono di doom genuino, mentre la voce di Rebecca Vernon, nei frangenti più rilassati, strizza l'occhio ad un certo dream pop di matrice Usa.
Sembra proprio cadere a fagiolo. Finalmente una doom band quasi tutta al femminile (che così almeno eliminiamo il problema dei peli tanto caro a Nes ultimamente). Tanto lo so benissimo la vostra libidinosa attrazione per una serie di cose che sono esclusiva prerogativa del gentil sesso, come le tette giganti di Chiara Francini, i seni enormi di Chiara Francini o le mammelle sproporzionate di Chiara Francini...
A dirla tutta c'ho provato pure io a far conoscere la band alla mia, di Chiara Francini, che attrice non è per nulla e davanti ha delle distese di pianura che nemmeno il Bassopiano della Siberia Occidentale. Ma non le è piaciuta per un cazzo. E io a ripeterle - ''Maccome!! Sembrano i Neurosis con la cantante degli Amesouers rinchiusi in una cantina per 20 anni ad ascoltare i The 3rd & The Mortal e bere Irish Whiskey scaduto!'' - E lei - ''Che spetta! Sentiamocelo allora...'' - salvo poi rimanerci schifata un po' come il prozio pensionato che sostiene di reggere l'alcool ma poi finisce per vomitare sul tavolo già agli antipasti del cenone di Natale, dopo aver toccato il culo alla vostra suocera ed aver rischiato di venire alle mani col marito di vostra sorella per stabilire se Jonathan fosse davvero un calciatore o solamente Carlton di ''Willy il principe di Bel-Air'' senza capelli.
Vabbè...fottesega. Che se ne vada a riguardare per la centotrentaduesima volta la 4 stagione di The Walking Dead, lisciando l'arco a Daryl il tenebroso, che io intanto firmo per le quote rose anche nel medal.
Comunque...per capirci un filo meglio: Salt Lake City, freddo dentro, Profound Lore, riffing fumoso ed esoterico in pieno stile Electric Wizard, crepuscolari trame folk à la Current 93 e Dead Can Dance; surreali ed inestricabili linee di violini (due) da tripudio neo-psichedelico futurista, dolore/desolazione/malinconia dei testi. Rumore e melodia. Ronzii e sfumature. Experimental stonerrific doom.
Hai detto niente.
Avete una manciata di minuti liberi nella vostra vita? Tutti ce li hanno, dai...tipo quando stai sulla tazza del cesso, non sai cosa fare e inizi a sfogliare i rotocalchi gossip di vostra madre (con Chiara Francini che stravince la prova costume) oppure la Bibbia, per poi scoprire che hai finito la carta igienica e realizzare che le lettere ai Corinzi non sono buone solo per farsi le cartine. Ecco, domattina, per esempio, approfittatene; alle consuete tre C post risveglio aggiungeteci pure una S: quella di scopofilia.
Anzi no. Quella di SubRosa
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