Vorrei iniziare ponendo una domanda; "Il Drone è musica? Oppure è una forma d'arte alternativa?" La mia non è una domanda retorica nel senso che nemmeno io ho bene in mente quale sia la risposta e mi immagino cosa possa pensare uno che per la prima volta legge la parola Drone.

Il Drone (in inglese "vibrazione") o Drone Doom è un genere musicale che molti (non io) fanno risalire agli Earth, pionieri di un certo Ambient costruito su note dalle frequenza molto basse. I Sunn O))), dichiaratamente ispirati dai suddetti, sono a parer mio infinitamente più estremi dei loro Mentore e propongono un genere musicale che a parer mio è il vero, unico autentico Drone. I Sunn O))) nascono sul finire degli anni novanta dalla mente di Steve O'Malley, un tizio con mezza dozzina di progetti attivi tra i quali ricordo Khanate e Burning Whitch: ancora non mi capacito di come abbia potuto aspettare così tanto a recensire questo cd, di certo il mio preferito della loro discografia e uno dei miei preferiti in assoluto. Tuttavia, dopo avere recensito i Khanate mi sento per lo meno in dovere di recensire anche questo (capo)lavoro.

Il Drone, come dicevo, è un genere musicale che si basa sulla ripetizione lentissima di note molto basse e generalmente non contempla parti vocali (gli ultimi Sunn O))) però ne fanno uso) né ritmiche. Gli obbiettivi sono molteplici; creare suoni più cupi possibile, creare musica più estrema possibile, creare musica più lenta possibile. In ogni caso la parola "più" è sempre presente e mi rendo conto che proprio quel "più" possa rendere all'ascoltatore (come a suo tempo fece a me) l'ascolto pressoché insostenibile. E' da considerare che le composizioni sono infatti sempre più lunghe di dieci minuti e dopo poco, sempre detto che non si provi un fastidio fisico insopportabile, giunge la noia; questo per un novizio. Chi invece sia già inguaiato fino al collo con il Drone, nel giro di poco arriverà a perdere il conto dei minuti e si ritroverà a fine canzone credendo di averla iniziata pochi istanti prima. Tale è infatti la presa psicologica che hanno questi brani su una persona che li ascolti con interesse e morboso piacere.

Molti sostengono che il capolavoro dei Sunn O))) sia "Black One" disco di recente uscita (2005) che mantiene più o meno intatti gli stilemi del genere ma mescolandoci dentro qualche rara melodia che lo porta, almeno per il mio gusto personale, un gradino sotto questa uscita, risalente invece al 1998 (ma ristampato con una traccia Bonus proprio nel 2005). In verità questa sarebbe la raccolta di quattro Demo ognuna composta da una canzone: "Black Wedding" (capolavoro nel capolavoro), "Defeating Earth's Gravity", "Dylan Carlson" e "Grimm & Bear It". Personalmente trovo le canzoni di questo cd molto più nere, malvagie e malate del resto della Sunn-produzione.

Basta parlare di "Black Wedding": quasi venti minuti di rumori, un unico riff ripetuto fino provocare uno stato confusionale, in sottofondo suoni di sirene, sussulti di sintetizzatore, fischi. Come svegliarsi una mattina e trovarsi da soli in una città completamente deserta o se preferite in un pianeta dall'atmosfera irrespirabile, completamente al buio. Il volume a volte si abbassa, poi ritorna al livello originale insieme ad un nuovo accordo; un altro accordo lentissimo e distorto, un'altra voragine che si apre nel terreno, insondabile.

E' incredibile come musica del genere dia la sensazione di un'aria più densa e pesante, come se aumentasse il peso specifico dell'ossigeno che si respira. Personalmente è una sensazione che mi piace molto e della quale mi compiaccio in maniera decisamente malsana; mi piace rimanere sospeso su un accordo morente e aspettare il successivo come la più grande liberazione, come se tenessi la testa sottacqua fino a quasi svenire per poi riemergere e respirare a pieni polmoni, avendo contemporaneamente addosso la sensazione di svenimento e di sardonico stupore.

Il Drone non è musica: il Drone sono rumori. Ascoltare un disco del genere è come arredare la propria casa con pezzi provenienti da un aereo di linea schiantatosi al suolo; in altre parole, sono rumori che creano un'atmosfera veramente disturbante ma allo stesso tempo grandiosa, molto al di là della percezione umana.

Un'ora e dieci nella contemplazione del Male più puro, "danzando ebbri sul confine del mondo": la colonna sonora del giorno successivo all'Apocalisse.
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