Che la formula del duo vada di moda lo confermano i Super Wild Horses. Con la differenza che questa volta i componenti sono due ragazze, batteria e chitarra, provenienti da Melbourne. Quando hanno fondato la band, due anni fa, sapevano a malapena suonare. Ora se ne escono con questo “Fifteen” che propone i migliori 26 minuti di grrrl music (foxcore se preferite) mai sentiti dai tempi delle Breeders di Kim Deal e delle Bikini Kill (parliamo di quando io ero alle materne). Scusate se pare poco.
Sono un patito del genere e posso dire con certezza che questo album estrapola il meglio di queste due band: un garage-rock che fa della semplicità delle melodie il suo punto forte, con un irresistibile velo di pop zuccherino. Anche il cantato è quello: provocatorio e ammiccante.

Insomma gli amanti delle donne con le palle non avranno difficoltà ad invaghirsi di queste dodici tracce. Come resistere del resto all’incedere strisciante di “Mess Around”? Alle spirali melodiche della titletrack o di “Adrian”, piuttosto che all’acid-surf di “Love”? C’è anche la spontaneità art rock targata Yeah Yeah Yeahs di “Lock and Key”. Disarmante la ruvida tenerezza della chiusura “Degrassi” – “Stranger by The Day”.

Grazie ragazze per aver fatto un album così semplice, immediato e bello. Siete un mio sogno erotico. Brave brave brave.

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