Tratto da un romanzo rosa "The Life and Loves of a She-Devil" di Fay Weldon, "She Devil" è una commedia tutta al femminile, godibilissima, risalente al 1989, con una fantastica Meryl Streep nei panni di una scrittrice di romanzi porno rosa per casalinghe frustrate e sognatrici. La storia tratta di una donna brutta, goffa, pasticciona (Linda Hunt) che evade dalla sua misera realtà di casalinga con romanzi porno-rosa, schiacciata da una situazione famigliare ridicola, fatta di prole scapestrata e marito troppo preso da se stesso. Dopo il tradimento e la fuga del suo uomo si riserverà di vendicarsi e riscrivere se stessa trasformandosi in donna indipendente di successo.

E' evidente che la scrittrice Weldon, che si erge a icona del femminismo e che ha pure lavorato alla sceneggiatura, vuole pareggiare i conti con qualche individuo e nel suo libro dipinge l'uomo in modo miserrimo. Non parlo solo del marito fedifrago, ma anche del maggiordomo palestrato e nullafacente della ricca scrittrice. Il secondo è un servo del piacere della padrona dal bell'aspetto. Il primo si ritiene legato a attivi fondamentali quali la casa, (il suo castello) ma è evidente che ne è assolutamente disinteressato (è la donna che se ne prende cura in toto), la famiglia, che deve essere affettuosa ed attaccata, ma lui è il primo a viverla come "condizione obbligatoria", una carriera di successo, (che fa di tutto per mantenere compreso derubare i propri clienti)" e la libertà di godere dei frutti della fatica (ma quale fatica?). La moglie, casalinga completamente dedita ed attaccata a figli, casa e famiglia è a detta dell'uomo artefice della distruzione degli attivi dello stesso. L'uomo non riconosce che un ruolo periferico alla povera donna, una pedina che deve produrre la serenità e supportare/vivere in funzione degli ideali del marito, che è in una posizione di egocentrismo assoluto. E' dunque tracciato come arrivista, opportunista, superficiale, bugiardo, ciarlatano, disonesto e per nulla interessato alla prole. Finisce per pagarla salatissima, ma solo grazie alla vendetta della moglie che esce dall'ombra, agisce, e dimostra il suo valore distruttivo e costruttivo. E' il risveglio della donna, un monito, un invito alla reazione ed al cambiamento, alla fuga dall'annullamento della propria persona, al non dimenticare se stesse ed i propri obiettivi causa il troppo amore che si dedica al "resto".

Esasperata dall'annullamento di se stessa si dedica prima alla reale distruzione degli attivi dell'uomo e poi della sua amante. Presa sicurezza di se decide di produrre sicurezza per tutte le donne con cui la vita è stata poco generosa. Ma non va nemmeno dimenticato il mondo rosa e "pieno di cose belle" (altro mondo perfetto di facciata, in realtà pieno di macchie) della scrittrice rosa (Streep) che vede spezzare il suo equilibrio alle prime interferenze ed impara a reagire cercare altre risorse in se stessa, tagliare col vecchio e lo stantio, rivedersi completamente e strutturare certezze più credibili, perché il ritmo è cambiato e dunque se si sbatte contro un muro la strada giusta non è quella del fermarsi a piangere. Insomma, la donna trionfa, in ogni caso, che parta dal basso o dall'alto.

Il libro, come il film, spingono in questa direzione e non nascondono lo spietato tocco del femminismo, propaganda di un sesso forte che non si piega ai soprusi dell'uomo avido di sesso, conferme per se stesso, cacciatore di ricchezza e vuoto nei sentimenti. La Streep è perfetta, passionale, elegante, caricaturale. Brava davvero.

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