Sycamore Age,

Ovvero: io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono...

Ovvero: come confezionare un ottimo album di debutto sbattendosene altamente delle mode musicali - italiane e non - del momento, e quindi dei risultati commerciali dell'operazione...

Perchè questo settetto toscano, tutto barbe e capelli lunghi, si esprime in lingua inglese, e trae ispirazione tanto dalla musica classica (sui 7,43 min. di goduria del primo brano, "Binding Moon", ci trovi addirittura un oboe), che dal prog che fu, passando per la sperimentazione dei Buckley padre e figlio.

Troppo poco per invogliarvi, cari DeRagazzi?

Allora aggiungiamoci anzichenò una certa sensibilità folk, chessò, stile Fleet Foxes, se volete, ma molto più depressa e sinistra (i tasti neri qui si sprecano), ma anche una specie di post-psichedelia, quanto basta. Un accenno di elettronica sghemba, un pizzichino di avanguardia e un minutino di noise completeranno il tutto.

Obbligatorio: l'album lo dovete ascoltare per intero, altrimenti non vale. E comunque vi lascerà leggermente straniti (il che è un buon segno).

Poi mi dite. Altrimenti tagliatevi barba e capelli e andate a lavorare, cazzo.

Copertina farfallosa molto bella.

Elenco e tracce

01   Binding Moom (07:41)

02   At The Biggest Tree (02:53)

03   Dark And Pretty Part Two (01:41)

04   My Bifid Sirens (04:50)

05   Romance (03:54)

06   Heavy Branches (03:20)

07   How To Hunt A Giant Butterfly (03:44)

08   Dark And Pretty (02:00)

09   Happy!!! (03:09)

10   Astonished Birds (05:02)

11   Kelly!!! (02:35)

12   Tears And Fire (02:53)

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