La serie dei "Smetto Quando Voglio" nasce con un'idea interessante: mischiare elementi molto 'amerigani' come la droca e lo spaccio, con elementi della commedia italiana degli ultimi anni, quindi la classica coppia in crisi, il protagonista è un po' sfigato con degli amici un po' sfigati, eccetera eccetera.

Qui tratto il sequel o, molto professionalmente, 'midquel', del primo "Smetto Quando Voglio" che quindi si svolge durante gli eventi del film originale (quante ne so)

Trama: il nostro Pietro Zinni, capo della banda dei ricercatori, si trova in carcere, e fuori ha la compagna con il figlio nato da poco, che, incredibilmente, continua a sopportare le continue arrampicate sugli specchi del compagno (aah il potere dell'ammore).

Un anno prima Alberto Pedrelli sempre della banda dei ricercatori ha un incidente in macchina determinato dagli allucinogeni in corpo e da una distrazione a sua volta causata da un furgone che trasportava un cromatografo.

Alberto Pedrelli in commissariato viene avvicinato dall'ispettrice Paola Coletti, che gli propone di riunire la bbanda

Insomma in breve la bbanda viene riunita con lo scopo di rintracciare e neutralizzare alcuni tipi di smart drugs in circolazione, e in cambio il nostro Pietro sarà libero come un usignolo e avranno tutti la fedina pulita.

Un buon film, che riesce ad amalgamare bene tutti gli elementi visti prima, nonostante ogni tanto perda il tono e/o sia presente una seppur bassa quantità di battute che non fanno ridere.

Come in altri film della stessa tipologia, si sofferma molto sui vari personaggi della bbanda e dona loro dei retroscena esilaranti, e questa è stata la parte che più ho apprezzato, infatti non ho potuto fare a meno di sentirmi rappresentato dai questi ex classicisti stereotipati.

Una buona commedia italiana, originale e scorrevole, e come non se ne sono mai viste di produzione Italiana

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