Con quale parola descrivere una canzone come “Natalie Portman”? Magica.
Sono rimasto a dir poco stupito appena ho scoperto che la suddetta canzone, come le altre 12 che avevo scaricato, appartenevano tutte ad una release mai pubblicata dal gruppo, che girava in rete da ormai due anni e che là è rimasta, pronta al download, senza copertina, senza la possibilità di aver tra le mani una sua copia originale. Senza nemmeno un titolo: e questo mi rattrista.

I Team Sleep hanno avuto un buon seguito dopo la pubblicazione del loro album omonimo, sull’onda del nome di Chino Moreno, deciso a quanto pare ad abbandonare per una volta le via maestra della sua band principale, ed usare la sua spettacolare voce verso lidi molto più vicini all’ambient e al trip-hop dei Portishead, pur senza tralasciare la potenza elettrica delle chitarre. Quell’album, però, è stato pubblicato: quello che sto recensendo, invece, no. Ecco perché la mia recensione non ha il minimo appiglio commerciale, in quanto potrete trovare questo demo solo on-line.
Probabilmente non esiste alcuna recensione di questo splendido lavoro: ecco perché ho avvertito quasi il dovere morale di farla io, visto che a nessuno interesserebbe recensire un CD quando non può essere venduto. E per essere un “semplice demo” (macché, questo è un album vero e proprio), per essere idee scartate, per essere un “qualcosa” senza nemmeno un titolo che forse non verrà mai menzionata nella loro discografia, qui c’è solo da togliersi il cappello.
Perché se Chino voleva stupire, ci è riuscito. Se voleva creare qualcosa di valore allontanandosi dai suoi Deftones, ci è riuscito. Se voleva dimostrare di non essere il solito stupido nu-metallaro, bensì un abile compositore e altrettanto abile musicista, ci è riuscito. E qui ciò che emerge dal profondo è quel pezzetto della sua anima che ha sempre soffocato con i Deftones, che aveva bisogno di una nuova band per venire alla luce.

Perdonatemi l’ingenuità, ma a mio avviso i primissimi Team Sleep avevano un qualcosa di magico e semplice nel loro modo di fare musica. Provate ad esaminare qualche canzone: nel complesso viaggiano sempre sostenendosi su pochi accordi, su poche note. Ripetute: esse sono il soffice tappeto su cui la voce di Moreno si stende, si stiracchia e si prepara a sognare. Perché quello che conta per i Team Sleep non era evidentemente creare semplici “canzoni”, qualche melodia, qualche riff. Per loro era importante creare armonie, creare atmosfere, e in questo ci sono riusciti alla perfezione. Ecco il loro merito. A volte usano l’elettronica, a volte una chitarra acustica, a volte sono sublimi equilibri elettrici a regnare, senza dimenticare il contributo di Mike Patton in un pezzo come “Kool Aid Party”.
Indipendentemente dai mezzi, il loro fine è allacciare atmosfere ambient ad una struttura semplice e immediata negli arrangiamenti. Dimenticatevi del tutto i Deftones, con i Team Sleep tutto quello che potrete fare sarà sognare.

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