I Tetes De Bois sono una band romana nata nel 1992. Non sono molto conosciuti, qualcuno forse li ricorderà con Paolo Rossi a Sanremo '07 oppure in un'esibizione nell'ultima edizione del Concerto del Primo Maggio in piazza S. Giovanni.

"Avanti Pop" è la loro ultima fatica ed è uno dei lavori italiani più interessanti del 2007. E' un disco nato da un viaggio in un furgoncino FIAT del '56, attraverso le fabbriche, le acciaierie e i campi di pomodori di Italia. E' sicuramente un disco "impegnato" ed ha come temi principali, il lavoro, lo sfruttamento dei lavoratori e la vita dell'operaio di fabbrica. Le canzoni dell'album non sono tutti pezzi originali della band, ma molte sono rivisitazioni di altri pezzi o testi di altri autori arricchiti da musiche originali.

Il brano apripista è "La Leva", una canzone di Paolo Pietrangeli che si apre con il suono della tromba, elemento caratterizzante del sound dei Tetes De Bois. Il pezzo racconta di come il lavoro interferisca nella vita di un operaio di fabbrica. Questa canzone veniva proposta anche nello spettacolo "FIATo Sul Collo" di Ulderico Pesce, al quale il cantante del gruppo, Andrea Satta, ha partecipato. A "La Leva" segue "Avanti Pop" che rappresenta la canzone-manifesto dell'album. Pezzo orecchiabile e accattivante, dal ritornello facile e ben memorizzabile ("Avanti Pop, alla riscoop, bandiera Rock, bandiera Rock"). Uno dei momenti più belli del disco è senz'altro "Rocco e i Suoi Fratelli", con un testo firmato da Rocco Scotellaro, un poeta lucano. "Noi siamo i deboli degli anni lontani, noi siamo i figli dei padri ridotti in catene" recita il testo. Un'altra perla è "Sa Mundana Cummedia", brano dalle sonorità Pop, cantato interamente in sardo. E' tratto dalla "Mundana Cummedia" del minatore sardo Salvatore Poddighe, impiccatosi dopo che le autorità religiose gli negarono la ripubblicazione dell'opera, sequestrandone tutte le copie.

Di miniere e minatori tratta invece "La Zolfara" ("Spara prima la mina, mezz'ora si guadagna, me ne infischio se rischio, se del sangue poi si bagna. Tu prepara la bara, minatore di zolfara"). In seguito, un pezzo ("Il Mio Corpo") mai inciso prima, firmato da Giorgio Gaber e rielaborato dai Tetes De Bois, nel quale dominano le sapienti campionature del bassista Carlo Amato. "Il Camionista" invece consiste in una poesia di un camionista anonimo sui camionisti e sui chilometri che percorrono con i loro camion, interpretata da Gianni Mura accompagnato dai Tetes De Bois e dai suoni di un'autostrada. "626" (estrapolata da "La Ballata Dell'Invalido" di Gianni D'Elia) tratta del delicato problema degli incidenti sul lavoro. Musicalmente è un pezzo completamente elettronico, molto cupo, ossessivo e ipnotico.

A chiudere il disco troviamo una divertente cover di "Quarantaquattro Gatti", (proposto come un brano di protesta) in cui trova spazio la voce di Petra Magoni, a seguire la registrazione live di "Proposta", cantata insieme a Paolo Rossi e I Giganti.

Concludendo, "Avanti Pop" risulta essere un lavoro curato nei suoni e ben arrangiato. Un disco che tratta di situazioni, problemi e argomenti pesanti senza annoiare, ma scoprendosi piacevole e particolare.

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