Alla fine di un lustro caratterizzato dall'esplosione della scena "emo", viene da guardarsi un attimo indietro, e capire.
Nel 1996 una band di New York formata da transfughi della rocciosissima scena hardcore locale riesce finalmente a mettere insieme il suo primo full lenght, dopo aver dato alle stampe l'anno prima un EP omonimo che annunciava cieli e terra nuova. Sono i Texas Is The Reason, e l'album si chiama Do You Know Who You Are?.
E' uno di quegli album che muove verso qualche altra parte, aprendo squarci e possibilità nuove all'interno di una scena che per alcuni si stava facendo troppo asfittica. E' un album che propone una maggiore accessibilità (al limite del pop), pur senza rinunciare alla fiera attitudine (post-) punk. Canzoni come "Something To Forget", "Back And To The Left" e il memorabile crescendo finale di "A Jack With One Eye" rappresentano bene il convincente equilibrio tra vigore hc e cantabilità indie-pop-rock su cui si fonda la proposta dei TITR.
Il rigore dei Texas Is The Reason è tutto estetico ed esistenziale: le loro liriche parlano di insoddisfazioni, bagliori, incomprensioni, contraddizioni: e lo fanno sfoderando i valori aggiunti di un'intensità e di una sincerità emozionali che diventano quintessenziali al genere stesso. I TITR riprendono dove i Sunny Day Real Estate avevano deviato, spinti verso fascinazioni prog-rock: il loro song-writing è diretto e profondo; l'impeto chitarristico è controllato nel senso di un maggiore lirismo espressivo; l'abrasività hardcore emerge episodicamente con intenti deittici, in una mimesi dei sentimenti realizzata attraverso accelerazioni e decelerazioni repentine, attacchi subitanei, leggere dissonanze e feedback che sono anche quelli dell'animo, linee melodiche che anche nei momenti più luminosi (Jack On The Spot) paiono venate di sfumature sinistre.
Il particolare timbro di Garrett Klahn, da alcuni definito come una specie di Liam Gallagher della scena indie, fa poi il resto, e denuncia una cosa insolita, come anche il titolo dell'album (le ultime parole di John Lennon prima di essere ammazzato): che da qualche parte, in ogni musicista hardcore, c'è una sotterranea attrazione per la grande lezione di orecchiabilità e melodia del pop-rock inglese, dai Beatles in poi. E ai Texas Is The Reason va riconosciuto il merito di essere stati tra i primi a tirarla fuori e svilupparla.
Elenco tracce testi samples e video
01 Johnny on the Spot (04:15)
You're allowed to stay for a while.
I´m going to need your time and waste some time again,
I would have thought by now you would be so sick of trying
because I'm sick of hearing it so sick ok listening to it.
Everybody tells me something different,
something different every time.
I´ll make up my own mind just let me sit here for a while.
03 Nickel Wound (04:36)
It's getting cold all over again.
So I'll be inside way too much again.
You'll have to believe me.
You have to hear me when I say:
I'll make up something that you'll believe in me.
This is becoming too routine for me.
There will be time for this tomorrow,
but it's days like this that keep me alive.
Is there any left for me?
Daylight's almost over now,
can't think of anymore to say.
Even if I try to understand it won't ever be the same.
Is there anything left for me?
04 There's No Way I Can Talk Myself Out of This One Tonight (The Drinking Song) (03:57)
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