I Beatles sono considerati la più grande band di ogni tempo. Lungi dal valutare l'effettiva validità di ciò, non si può negare che la schiera immensa di fan di ogni età, nazione ed estrazione sociale li consolida come tale almeno a livello di popolarità. Sono dei mostri sacri, un vero e proprio mito inaffondabile. Questo secondo me porta a due cose: c'è chi vorrebbe cristallizzare la loro musica con ideali che si è costruito nella propria testa e non vedere mai le loro canzoni manipolate in alcun modo (i "puristi", e ce ne sono), e c'è anche chi però si accosta in modo meno "religioso" e sa pertanto godere di ogni occasione per riascoltare le perle che il gruppo di Liverpool ha saputo lasciare.

Personalmente, ho trovato questo film bellissimo. L'idea è vincente, e forse questa è un'altra cosa che ha di partenza fatto storcere il naso a molti. La trama è abbastanza azzeccata; in fondo attorno alla storia principale tra Jude, operaio navale inglese emigrato in America per conoscere suo padre, e Lucy, brava ragazza della middle class americana, girano come satelliti le vicende di Max, chiamato alle armi in Vietnam sul più bello della sua vita, i tormenti di Prudence, attratta dalla conturbante vocalist Sadie che è a sua volta divisa tra la relazione con il chitarrista Jojo (una ideale liaison, questa, tra Janis Joplin e Jimi Hendrix) e la sua carriera.

Le canzoni dei Beatles sono protagoniste maestose ma non supponenti: qualcuno ha scritto che per infilare alcune canzoni la storia è stata alterata fino a non aver senso, ma sinceramente non capisco in quale punto avverrebbe ciò. Gli arrangiamenti non hanno mai tradito lo spirito delle canzoni di Lennon-McCartney & co., per quanto confesso che, non avendo mai avuto il culto dei Beatles, molte delle 32 canzoni usate nel film non le conoscevo o le avevo sentite soltanto di sfuggita. Sicuramente, e lo dico senza vergogna, ho scoperto alcuni capolavori proprio grazie a questo film.

L'edizione Deluxe della colonna sonora consiste di due cd per 29 canzoni (sono state lasciate fuori, inspiegabilmente, "I Want You", "Why Don't We Do It In The Road", l'altra era l'accenno strumentale di "A Day In The Life"). Il primo cd si apre con l'intro di "Girl", e si sente subito chiaramente che queste sono canzoni riarrangiate per un musical: le voci degli interpreti (ottimi tutti quanti, n.d.r.) riesce a infondervi dentro tutta l'intenzione propria della recitazione. Segue "Hold Me Tight" in stile prom party americano, cantata dalla bellissima voce di Evan Rachel Wood. Seguono "All My Loving", "I Want To Hold Your Hand" dall'arrangiamento vagamente anni '80, e una versione svaccata di "With A Little Help From My Friends". Bella, ma si perde nell'outro inutilmente gridato. "It Won't Be Long", cantata sempre dalla Wood, è pompata e briosa, "Dear Prudence" è interpretata a più voci, ma è uno degli episodi meno entusiasmanti dell'intero cd.

In questa prima parte le tracce che spiccano sono sicuramente la versione gospel di "Let It Be", forse l'arrangiamento più originale e, nel suo azzardo, più riuscito di tutto il mucchio, il blues di Joe Cocker in "Come Together" (abbastanza fedele all'originale) e tutta l'emozione che trasmette ancora una volta la voce di Evan Rachel durante la struggente esecuzione di "If I Fell". Chiudono il cd lo strumentale di "Flying" e una versione dalle tinte dark della harrisoniana "Blue Jay Way".

Il bello arriva nel secondo cd. "I Am The Walrus" è sì cantata da Bono, ma nonostante ciò è un gran bel pezzo, sembra di ascoltare gli U2 anni '90. Eddie Izzard, attore poco noto da noi, si cimenta in "For The Benefit Of Mr Kite!" aggiungendo poco di nuovo, a parte un pezzo parlato in puro stile circense nella seconda metà della traccia. "Because" è di per sé così bella che è sempre un rischio farne una nuova versione. Comunque anche qui non ci si è discostati molto dall'interpretazione corale originale. "Something" è reinterpretata in modo coinvolgente dalla bella voce di Jim Sturgess, tra l'altro molto, molto simile a quella di Ewan McGregor in "Moulin Rouge", protagonista maschile del film e ugola pressoché onnipresente in questa colonna sonora.

Difficile trovare punti deboli in questa seconda tranche, forse perché vi sono concentrate le canzoni migliori, le più mature del quartetto di Liverpool. Come a voler fare un parallelo con lo svolgimento della trama del film e il percorso di vita dei protagonisti, dalla spensieratezza delle vicende iniziali ai problemi e gli inevitabili tormenti della crescita. Così si susseguono, a più voci o interpretate singolarmente una sequela di pezzi magistrali. "Strawberry Fields Forever" ha un bell'impianto rock, "Revolution" prosegue sulla stessa linea, "While My Guitar Gently Weeps" in versione hendrixiana, "Across The Universe" solenne nel suo outro mantrico, "Helter Skelter" affidata ai ruggiti di Sadie/Fuchs (la quale si richiama volutamente a Janis Joplin), salva tutta la sua carica proto-hard rock, "Happiness Is A Warm Gun" è ruvida, seduce e graffia. Fino all'ennesimo picco dell'opera, "Blackbird"; veli di fisarmonica e chitarra screziano la voce di Evan Rachel (che nella seconda parte ricompare soltanto adesso) facendoti venire i brividi lungo la schiena per tre minuti. "Hey Jude" non aggiunge davvero niente, cosa che invece fa "All You Need Is Love", in questo caso molto più bella dell'originale (che non mi ha mai entusiasmato), grazie al ritornello abbassato di tono e interpretato a più voci.

Chiude la peppersiana "Lucy In The Sky With Diamonds", ancora affidata alla voce di Bono, e alla chitarra di The Edge. Chi ha apprezzato il film, ma anche chi non l'ha visto e sa riconoscere le cose fatte bene, sicuramente si entusiasmerà ad ascoltarne le canzoni in questo doppio cd. Anche senza essere fan dei quattro scarafaggi. Anzi, forse proprio per questo ci si accosterà con meno pregiudizi.

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