Mario Di Donato è uno dei personaggi musicali oscuri e maledetti della nostra penisola: la sua figura è accostabile a quella del compianto Antonio Bartoccetti degli Jacula e degli Antonius Rex (deceduto purtroppo da poco) e di Paul Chain, quest’ultimo noto per i suoi trascorsi con i Death SS, i Violet Theater e per i suoi dischi da solista. Attivo fin dagli anni ’70, Di Donato ha militato in gruppi come Unreal Terror e Requiem ma è forse più noto per essere il leader dei mitici The Black, influente gruppo di Doom che ha saputo ritagliarsi un suo piccolo spazio all’interno del genere. La scelta di cantare in latino fa venire subito in mente gli Antonius Rex. Ora la sempre meritoria Black Widow ristampa – in un solo cd – le prime 2 opere dei The Black ovvero il leggendario “Reliquiarium” del 1989 e “Infernus, Paradisus et Purgatorium” del 1990 in origine usciti per la Minotauro. Nella copertina e nel booklet sono raffigurati dei dipinti dello stesso Di Donato, sorta di artista maledetto che, oltre a suonare, è anche un valido pittore dallo stile un po’ naif ma suggestivo. Per un curioso errore di stampa il 12’ originale di “Reliquiarium” invece di suonare a 45 giri venne pubblicato a 33. Ciò provocò un effetto particolare rendendo la voce di Di Donato “indemoniata” e satanica e degna di un film horror. Per l’occasione vengono resi disponibili sia i brani nella versione pubblicata all’epoca sia – subito in sequenza – quelli originali dove finalmente possiamo sentire come suonava il disco originale. Le atmosfere sono estremamente sulfuree e inquietanti, lente e cariche di un pathos demoniaco con le chitarre taglienti in evidenza e il vocione di Di Donato a declamare anche se, personalmente, preferisco la sua voce nella versione pubblicata per errore! E’ la dimostrazione di come dal caso o dal caos può sempre nascere qualcosa di interessante. “Infernus, Paradisus et Purgatorium” è invece incentrato sulla Divina Commedia e già questo scomoda nomi leggendari della scena progressive italiana come i The Trip di “Caronte” e i Metamorfosi” di “Inferno”, “Paradiso” e “Purgatorio”. Musicalmente siamo sempre in presenza di un doom forse un po’ fiacco inframmezzato talvolta da canti gregoriani. In ogni caso siamo di fronte ad un recupero doveroso di cui bisogna ringraziare la Black Widow. Disponibile presso il sito della Black Widow: https://blackwidow.it/catalog.php?cat=news.

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