Salve a tutti, sono thefutureisnow e questa è la mia prima recensione. Ho deciso di parlarvi di uno dei miei dischi preferiti: "Super Black Market Clash" del gruppo britannico "The Clash", appunto. Non sto qui a raccontarvi la storia di questo grandissimo gruppo, perché se state leggendo vuol dire che conoscete questa band.

Uscito nel 1993, quando ormai il gruppo si era sciolto da diversi anni, si tratta di una raccolta di rarità, b-sides e versioni alternative di brani già pubblicati; in realtà è una sorta di "riedizione" dell'EP "Black Market Clash"  uscito nel 1980 per il mercato americano, con qualche brano in più. Ascoltando questo disco, fin dal primo ascolto si avverte il mutamento, l'evoluzione musicale che i Clash intrapresero durante la loro carriera: dal punk di "1977" e della strumentale "Listen", che aveva il compito di aprire i primi concerti di Joe Strummer & compagnia, al dub di "Justice Tonight (Kick it Over)" versione strumentale di "Armagideon Time" loro cover di un pezzo reggae, ai suoni caraibici di "Time is Tight", altro fantastico pezzo strumentale. Le b-sides presenti dimostrano, come se ce ne fosse il bisogno, che i Clash furono un gruppo straordinariamente prolifico, tanto che molte di queste b-sides avrebbero meritato un posto negli album da cui sono state scartate: "Pressure Drop", "City of the Dead" e "The Prisoner" risalgono tutte al periodo 1977-1978: "Pressure Drop" è una cover di "Toots & The Maytals" del 1969, reinterpretata in chiave più rock; "City of the Dead" e "The Prisoner" sono invece 2 piccole gemme: la prima porta i Clash verso il rock più classico, anche grazie all'uso del sax, mentre "The Prisoner" conquista grazie al suo approccio melodico e alla sua energia. Altra traccia chiave é "1-2 Crush on you", uno dei primissimi pezzi dei Clash, un seminale rock and roll che vede presenti sassofono e pianoforte, una vera scarica di energia! Abbiamo poi "First Night back in London", "Cool Confusion" e "Long Time Jerk" che provengono dalle session per "Combat Rock", ultimo album della band con la formazione storica (Joe Strummer, voce e chitarra ritmica, Mick Jones, chitarra solista e voce, Paul Simonon, basso, e Topper Headon, batteria); sono tracce sperimentali, ma che coinvolgono. sopratutto "Long Time Jerk", che ha un ritmo irresistibile. Abbiamo poi "Robber Dub", "The Magnificent Dance", "The Cool Out", "Mustapha Dance", "Capital Radio Two"che altro non sono che versioni alternative (per lo più strumentali) di pezzi già pubblicati, che ci fan capire quanto i Clash amassero sperimentare, "giocare" con gli effetti in studio. "Gates of the West", "Jail Guitar Doors" sono invece stati pubblicati nell'EP "The Cost Living" del, 1979: la prima é un capolavoro, una ballata rock cantata da Mick Jones, veramente emozionante, mentre la seconda era un vecchio pezzo dei "101'ers" la prima band di Joe Strummer.

Per concludere, consiglio questo disco non a chi ancora non conosce i Clash (a codeste persone consiglio di andare ad acquistare immediatamente "London Calling" e "The Clash") ma per chi vuole conoscerli meglio: scoprirete canzoni stupende, sperimentali, trascinanti e riflessive, ma sopratutto sentirete profondo amore per la musica tra i solchi di questo disco. Quello che avevano i Clash.

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