Atlanta, 2 AM, una notte come tante.

Otto giovani ragazzi con la passione per la musica decidono di mettere su un gruppo per raccontare ciò che succede tra le strade della metropoli durante la notte.

Ne esce fuori questo "Southern Gothic", dal titolo molto eloquente, che è come fare un viaggio di notte ad Atlanta e vedere tutte le stranezze (appunto "gothic"), tra ubriachi, prostitute, droghe e night clubs. Ed è proprio così quest' album, strano. La band riesce a formare un suono che mixa alternative rock, hip hop e un tocco di musica dance. Così, se proprio vogliamo collocarli in un determinato genere musicale, e lo trovo difficile, potremmo scegliere l' alternative dance, che unisce appunto sonorità dance a quelle dell' alternative/indie rock.

il viaggio comincia con "Setback", per cui è stato realizzata anche un video molto bello, in cui un sintetizzatore fa la melodia accompagnato da una sezione ritmica in evidenza e il singer Elijah Jones dà prova delle sue capacità di rapper. A seguire troviamo probabilmente la canzone più famosa e tra le più belle del disco, ovvero "Perfect Day", che forse rappresenta al meglio il sound del gruppo. Nel video clip, davvero particolare, si vede la band che suona durante una festa, mentre Jones cammina in mezzo a donne nude, fumo e cocaina. Forse un po' troppo spinto, forse un po' troppo "tamarro" (passatemi il termine non proprio professionale) ma descrive perfettamente le notti che questi ragazzi passano allegramente. Parlando di musica, però, la canzone ha una ritmica e il ritornello ti prende subito; inoltre c'è un ottimo lavoro di ritmica delle tastiere che fanno da sottofondo alla chitarra che suona un riff veramente riuscito. Tra l' altro chi guarda un po' di televisione saprà sicuramente che "Perfect Day" si può sentire in una puntata di Chuck, Suits, in Come Ammazzare il Capo e Vivere Felici e altri show. La canzone successiva, "Love is a Murder" vede la presenza di una guest star del calibro di Cee-Lo Green, che Elijah Jones stima tantissimo. La canzone non è tra le più belle dell' album, con un intro affidato al pianoforte e le strofe in cui troviamo di nuovo Jones alle prese con un rap dall' ottimo ritmo. L' intermezzo di Cee-Lo, nonostante sia abbastanza breve, credo sia d' effetto. "December", invece, è una canzone malinconica con la tastiera che suona degli arpeggi accompagnati dalla chitarra. Il testo sembra paragoni il carattere delle persone al tempo meterologico continuamente in cambiamento. "Take a Ride", nonostante sia, inizialmente di stampo elettronico, nel ritornello, con largo uso di riverbero alle chitarre, e nella parte finale con il ritornello suonato dalla chitarra acustica, esce fuori la parte più rock della band. Anche "We're Here to Save the Day" vede la presenza di un ospite, trattasi questa volta di Asher Roth, che fa la sua parte in una buona canzone sempre di stampo hip-hop. E poi, "Felicia". Ragazzi, che canzone! Dalle atmosfere molto anni '70, guidata da un organo dal gusto molto vintage, nel finale si aggiunge anche la chitarra e diventa davvero scoppiettante. Anche queste ultime due canzoni sono state usat in due puntate di Chuck; evidentemente devono essere proprio dei fan dei Constellations! Arriva poi la canzone più strana del disco, "Step Right Up", lunga addirittura oltre nove minuti, un tributo a Tom Waits, il grande cantastorie di Atlanta. Qui troviamo tre strofe inframezzate da un ritornello molto danceable in cui Jones fa un vero e proprio monologo raccontando della vita notturna ad Atlanta. La seconda parte, dopo un intermezzo di chitarra è completamente elettronica e ci troviamo ad ascoltare anche dei tamburi dal sabore quasi tribale. Insomma, una canzone strana ma davvero geniale nella sua inusualità, amio parere. Ed è proprio qui che troviamo quello che secondo me è l' anello debole dell' album, ovvero "What I See", canzone che non mi ha mai preso. "Weighing Me Down", guidata dal pianoforte e dalla voce quasi cupa di Jones, esplode poi in un ritornello molto bello. Il finale, affidato a "On My Way Up" è davvero suggestivo; la canzone, che parla forse dell' allontanamento da casa, quell' Atlanta appunto che ha ispirato quest' opera, è probabilmente tra le migliori.

A questo disco sono molto legato, quindi ho cercato di essere più oggettivo possibile, spero di essere riuscito nell' intento. Il fatto è che questo disco ha fatto uscire una band dall' underground e donarle un po' di notorietà e credo che sia totalmente meritato, in quanto non è uno dei classici album pop, ma è un mix di rock, hip-hop, dance, pop e atmosfere retrò, e di dischi così, al giorno d' oggi, se ne trovano davvero pochi.



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