Partiamo col concetto che sui Cran e su Dolores è stato detto tutto.
Ribadiamo che come gruppo sono ormai defunti, in quanto la frontwoman ha deciso che era opportuno andare a ragliare (perchè di effettivo raglio si tratta) nel disco di duetti di Zucchero, invece che sforzarsi un minimo a tenere in piedi questo progetto. Aggiungiamo che nemmeno loro sono sfuggiti all'implacabile legge commerciale del meglio di. E iniziamo a parlare, appunto, di questo cd.
"Stars" è un viaggio sonoro di 20 tracce attraverso la storia dei Cranberries, a partire da "Anybody else. . . " fino a "Wake up. . . " (titoli enrambi un po' wertmulleriani, mi viene da dire, specialmente il primo). Attenzione, non è questo un meglio di nel senso stretto del termine, ma una semplice collection dei singoli usciti da ogni album, con l'aggiunta di due scialbi inediti.
Se fosse stato un vero best of ci sarebbero state canzoni del calibro di "I will always", "Dreaming my dreams", "War child", "Shattered" (e sull'ultimo album non mi viene in mente nulla di citabile, chissà come mai....), invece niente di tutto ciò. Solo un arido elenco di singoli che, estrapolati dal loro contesto originario, sembrano non riuscire più a emozionare come una volta.
Questo vale soprattutto per gli estratti da "To the faithful departed": era, quello, quasi un concept sulle brutture dell'umanità e in particolare sulla guerra (cosa che in Irlanda è sempre tragicamente attuale), solo ascoltandolo in toto si coglieva lo sforzo di dare unità alle tracce, qui è smembrato e ridotto a un'ammasso di canzonette. Stesso discorso di "Anybody else...", esordio a suo tempo innovativo, che sapeva di Irlanda, dolce come i suoi prati verdi e amara come la Guinness.
Adesso "Dreams" è solo la colonna sonora del telefilm "Flipper" (e non aggiungo altro). Il bello è che non si sono nemmeno scomodati a risuonarli, o riarrangiarli, o rinnovarli in qualche modo. I pezzi sono stati semplicemente presi da una parte e spostati sull'altra, mole di lavoro che avrà richiesto si e no una mezz'oretta di tempo (complimenti!!!!). Gli inediti sono incommentabili: "Stars" è un altro raglio stile "Pure love", "New New York" non sono mai riuscita ad ascoltarla.
Arrivato a questo punto il mio cd (ovviam masterizzato) saltando agonizzava fino a bloccarsi, poi dicono che gli oggetti non hanno anima... stesso motivo per cui sono stata privata dell'ascolto dell'UNICA nuova versione, quella di "Daffodil lament" (citazione wordsworthiana), ma era già bella così, perchè riprenderla?
Ora domanda: perchè avere questo cd? Vi do due motivi per NON averlo:
1) se avete sempre amato i Cran non vi reggerà il cuore a vederli caduti così in basso;
2) se al contrario dei Cran non ve n'è mai fregato nulla ascoltandolo si rischierebbe solo di odiarli ancora di più, cosa che, alla luce dei loro trascorsi, forse non meritano.
Ma riconsiderata questa "opera", toglierei il "non". Polvere di "Stars"....
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