La musica buona è merda. Questo lo penso io e quindi dovrebbe essere un ottimo pensiero.

Per chi non lo sapesse, questa è casa mia e chi non ha minimo 10 anni di anzianità non vale un cazzo. Come le cose che ho letto molto saltuariamente da quando non scrivo più. E sono passati anni. Meravgigliosi e duri, oltreggiosi e benedetti tra vita, morte, sesso, droga e rock n' roll. E anche un po' di punk, certo.

Dicevo che la musica buona è merda, e questa è merda vera. Suona glam, di quello laccato à la Hanoi Rocks e di punk ancestrale, quello che vi fa parlare come di reperti, a proposito di gruppi, groupies e storie selvagge, libidinose e umorali come Sex Pistols, Dead Milkmen, The Replacements, e Ramones.

Io, perché non sono solo stato dotato sotto ma anche sopra, ho fatto alcune scelte di vita poco mediate che attualmente mi vedono con il culo su una bella poltrona facoltosa ma non è questo quello che volevo. Volevo starmene come questa gente qui, con la possibilità di comporre musica melodica e marcia, bukowskiana e raffinata, intellettualmente disonesta perché ti propone un cliché quando in realtà probabilmente i tipi vogliono solo ottenere quello che ho avuto io, percorrendo un'altra strada: vita, morte, sesso droga e rock n' roll.

Non è nemmeno questione d'istinto, in questo album si fa musica e basta, si stressano corde, ci si lamenta e si ammicca. Si resta puliti ed onesti nelle intenzioni perché mai si arriva alle frocerie californiane che a me piacciono tanto, Si punta dritti al cuore delle tipe, a non avere un secondo lavoro e quindi a fare tanta attività dal vivo per sostenersi, ad autoproclamarsi divi dell'anti-divismo.

Proprio perché chi l'ascolta più la roba fatta per non vendere e per piacere davvero, io questi signori li adoro. Non si sono inventati nulla ma stanno lì, coi loro capelli del cazzo (che gli invidio tantissimo) a farti ricordare che la direzione è quella, nonostante questa foresta di ingenui tutt'attorno, che la dirittura è sempre quella, nonostante i synth, le post produzioni e l'hype. E che la figa è sempre l'unico e vero generatore di guerre che non vale la pena combattere ma per le quali dai sempre tutto. Vero spirito glamster, quello che ti fa diventare poeta stilnovista e poi subito dopo pornostar.

Poi arriva la morte. Meglio arrivarci "professional" oppure con la sifilide e i neuroni, diciamo, un po' confusi ma certi di aver imboccato l'unica strada che porta al consumarsi e non al consumismo?

E consumatela questa vita, cazzo. Consumatela e ascoltate prima di tutto dentro voi stessi. Troverete lì l'onestà nell'ascolto della musica. Per me è questa.

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