A sentire il nome del gruppo ti aspetteresti qualche tipo di Heavy Metal norvegese. I corvi orrendi… Effettivamente la scelta poteva essere migliore. Però il duo composto da Brian Fallon, cantante dei Gaslight Anthem, e Ian Perkins, tecnico del suono della band e qui bassista, ha un disco d’esordio stupefacente.

Il confronto con i Gaslight Anthem è inevitabile. In fondo è la voce, riconoscibilissima, di Fallon che tiene insieme tutte le canzoni. Si può dire che la musica è più sommessa, la fonte viene più dal blues che dal rock, i testi sono più criptici – il che non è dire molto, visto che i testi dell’altra band non sono esattamente come quelli di Captain Beefheart – e il canto è molto più borbottato. Come disse Fallon stesso, mentre i Gaslight sono più ispirati a Springsteen, i Crowes si rifanno a Tom Waits.

E l’influenza si sente: l’album è di livello eccezionale. Ovviamente, prima di raggiungere i livelli dell’orco di Pomona ce ne vorrà molto, ma i ragazzi sono sulla buona strada. Non influenzato dal dovere di mantenere il contatto col pubblico, Fallon può sperimentare di più sia vocalmente – nonostante non abbia una gamma vocale molto ampia, varia molto il tono della voce – sia dal punto di vista musicale, cercando nuove sonorità, virando sempre verso un suono cupo e pastoso. I temi non sono più quelli della liberazione e dell’amore, ma del tradimento e dell’abbandono. Il disco si apre con una leggera Last rites, sotto i due minuti, per poi passare alla dolente Sugar. Ma le canzoni migliori si trovano nel cuore dell’album: Go tell everybody, che inzia mormorata e poi esplode, con il cantante che ripete le stesse parole in maniera ossessiva, e la cantilena Cherry blossoms. Non mancano anche i pezzi più forti, come la martellante Mary Ann o la pizzicata Black Betty & the moon. L’album si chiude con la acustica I believe Jesus brought us together, che ricorda, come atmosfera evocata, About today dei National.

Ma Elsie, chi è Elsie? Da nessuna parte appare nell'album. Sarà forse la figlia di Martha? Staremo a vedere.

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