Era da un po che non ascoltavo Jeff Beck perchè mi ricordava purtroppo la mia mancata presenza al suo concerto di Vigevano del 29/06/2011(sigh!!!)

Oggi finalmente ho deciso di fare pace con me stesso ed ho messo su "Rough and Ready" del 1971 creatura del secondo "Jeff Beck Group" (quello senza Rod Stewart) che darà alla luce anche l'omonimo album "The Jeff Beck Group" nel 1972. Jeff dopo "Truth" e "BeckOla" tra il '68 ed il '69 era rimasto semi immobilizzato a causa di un serio incidente automobilistico per 18 mesi circa, proprio quando voleva formare un supergruppo con Tim Bogert, Carmine Appice, Rod Stewart, Ronnie Wood che decisero di andare avanti ognuno per la propria strada. Al suo rientro in scena mise su questa formazione con Bob Tench(voce), Cozy Powell(batteria), Clive Chaman (basso) e Max Middleton (piano). In qualche recensione qualcuno ha definito questo un lavoro "prog-jazz". Ma perchè? Effettivamente qui è finita l'ingenua irruenza r'n'r del precedente Beck-Ola o il revival-blues del granitico Truth; l'aggettivo di "prog" è dovuto, secondo me, alle ritmiche ed al piano decisamente più consistenti che nei lavori precedenti, il piano di Max Middleton è, effettivamente, molto presente e lo scambio di idee degli strumenti è più jazz-oriented che rock. Il sound di Jeff resta, comunque, sempre accattivante forse un po più meditato del solito, con delle pause (che lui ama definire thinking me...) ed al contempo lirico, melodico e pastorale con echi di "Beck's Bolero". Nella prima traccia, "Got The Feeling", le frasi di Jeff sono cattive, funky (con un po' di wha-wha) ed è presente un curioso lick a 3'41'' dal sapore "Knopfleriano". La seconda, "Situation", contiene a mio parere i migliori interventi di Jeff con un po di "mouth guitar" ed i soliti lick a terzine scivolate. Aggressivi anche gli interventi alla chiusura di "I've Been Used", come a voler dimostrare che il rock è sempre dietro l'angolo! La stessa cosa è rimarcata in "News Train Train" a 1'17'', dove compare qualche accordone alla Townshend, cosa inconsueta per Beck il cui playing è noto per la totale assenza di accordi tipici a barré e/o accordi pieni... A parte "Max's Tune" a firma di Middleton, le rimanenti tracce sono state scritte da Jeff e questa è una rarità, visto che il nostro è noto più per interprete-esecutore che scrittore.... In sintesi quello che per anni mi appariva come una sperimentazione di Jeff, un mix di rithmy&blues e rock-funky è in realtà forse il vero spartiacque tra il Jeff Beck rock e quello rock-fusion di Blow by Blow e Wired ovviamente senza considerare la successiva parentesi fanta-boogie del BBA group!!!n.b. E se al posso del cantante Tench ci fosse stata solo la chitarra di Jeff?
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