L’una e quarantuno, di notte … non si dorme. Sfoghiamoci e facciamo conoscere questi brutti delinquenti.



“E allora giù, giù, giù”, mi piaceva un sacco quella canzone della Bertè.

Come combattere la miseria umana – altra puntata. Della serie altri “Trenta minuti di fuga dalla desolante realtà”

Get Hooked!

“Perché beveva, Conte?!”, fu la domanda a bruciapelo che mi rifilò mentre compilava la mia scheda cliente. Buttata lì in mezzo ai dati anagrafici come se fosse una domanda come le altre. Sinceramente non me lo ero mai chiesto ma sapevo benissimo la risposta: “Pensi che non mi piace nemmeno così tanto il gusto dell’alcol … comunque sicuramente era per poter sopportare e tollerare un po’ meglio l’essere umano e la sua ignoranza… operazione, purtroppo, decisamente fallimentare”.

Ero un bambino e, tra i pochi flash di bei ricordi, c’era quel tizio pelato seduto ad un tavolino in mezzo ad un Milano frenetica, che combatteva il “logorio della vita moderna” con un Cynar.

Ti droghi, sei alcolizzato/a, farmaci a manetta?! Bulimico/a, anoressico/a, hai fobie di cui ti vergogni, sei grasso/a, brutto/a e fai schifo?! L’unico rimedio è fregarsene, lo so è difficile… io non ce la farei mai.

Ti puzzano il fiato o i piedi?! Eh no, caro/a, qui si entra nel vero dramma. “Sai, poverino, al mio compagno puzzano i piedi”…Poverino??!!! Certo che lo so, cazzo, ho cambiato orario della palestra per non svenire, porco zio!!! Ho notato che le fanciulle però sono molto più tolleranti vs queste tragedie, sarà il loro cosiddetto ‘istinto materno’?! Non lo so, ma sono molto più comprensive. Forse per l’alito ci sono rimedi – a giudicare dal mio amico storico Angelo direi di no – ma per i piedi entriamo nella sciagura vera e propria. Conosci un tipo/a, serata goliardica poi a casa in preda ad una passione irrefrenabile, vi togliete i vestiti e… non ci si sta??!! Che fai rovini il momento e anticipi con un “sai mi devo lavare i piedi, ho questo problema”. Vere disgrazie. … sono felicissimo di averne altre giudicati, a torto, ben peggiori.

Dicono “Non prendere a lungo psicofarmaci, creano dipendenza”. La cosa delirante è che a dirlo sono essenzialmente i “pazienti” non i dottori. Scusa eh ma se ti fanno star meglio perché non dovresti esserne “dipendente”, spiegami il senso?! – occhio a contraddirmi, ho scritto dei bignami in merito. Una pillola per la pressione o per il diabete a vita è ok e lo Xanax no?! Tu, coglione/a, ti fai menate per la dipendenza da psicofarmaci quando in ogni minuto della tua squallida esistenza sei schiavo/a della moglie, del marito, dei clienti, del capo… cazzo del capo che ti umilia ogni minuto di ogni giorno a suo piacimento?! O ancora peggio dell’amante??!! Poi ditemi che non è un delirio di tragica miseria, cazzo!!!

Ma andiamo ora alla soluzione di scappare per una mezz’ora. “Ladies and Gentlemen from Los Angeles California… The Doors”. Ahahahahahah no, dai. “Ladies and Gentlemen, from Stockholm Sweden … The Maggots”!!!

Non ho trovato nulla di particolare su questi scandinavi e non ricordo nemmeno dove ho letto qualcosa che mi ha attirato all’ascolto. Ne ha scritto qualche riga euforica tale Roberto Calabrò della Nobile testata “Freakout”… almeno siamo in due.

Sono un fragile sentimentale, mi commuovo quando dei giovani nobili esauriti si chiudono in uno scantinato e riprendono il verbo di Sean e di Leighton decenni dopo. C’è sempre vita nel garage. Il garage è l’unico “genere” che non deve avere novità … sarebbe una completa eresia.

Quattro album, ho scelto l’esordio. Ho un debole per i debutti, normalmente più spontanei e selvaggi (già detto sicuramente). In tutto eh, mica solo nei dischi. La prima volta è indimenticabile, comunque vada. Ti strappa i vestiti di dosso, la seconda già li togli da solo.

“Don’t stand in my way”, “Cannibal Woman”, “Let’s go in 69”, porca di quella puttana il trittico iniziale basterebbe e avanzerebbe per la missione “fammi dimenticare un attimo tutto”. Ritornelli barbaramente catchy con i tre teppisti che picchiamo come non ci fosse un domani (sempre voluto scrivere sta cagata del ‘domani’). Poi si rallenta appena, ma solo perché dobbiamo prendere a canna la parabolica e ci vuole un pochino di dolcezza con l’acceleratore. La seconda facciata si apre con “High”, pezzo che potrebbe aver scritto il vecchio Kurt dall’oltretomba. “Five Finger Shuffle” con il suo beat tribale è un gran pezzo ed il finale con “Clap Scratch fever” ci riporta all’inizio del disco per una conclusione a dir poco azzeccata. E così anche un tbt essenzialissimo – come deve essere, savansadir – è stato fatto.

Garage di base, sono in tre e fanno un meraviglioso casino, sezione ritmica tosta più del giusto e il suono della chitarra che si spinge volentieri vs lo Stoner alla Monster Magnet.

Un album che piacerà a tanti, ne sono sicuro. Per la sua missione “vs l’umano” … massimo dei voti, savansadir.

Scopro mentre metto la copertina che è un album del 2001, credevo fosse del 2011… ahahahahahahahah belisim.

Carico i commenti... con calma