I Mayfield Four furono un'interessante rock band formatisi a Spokane (Washington) nel 1996.

Alla voce esordiva un giovane Myles Kennedy, che molti di voi conosceranno per essere oggi il cantante degli Alter Bridge (ex Creed) dopo l'abbandono di Scott Stapp (che sinceramente era una bella testa di minchia oltre che un tamarro fuori dal comune.. E di buono aveva fatto solo 'My Own Prison' spacciandosi per Eddie Vedder e facendo gridare al plagio vocale, ma ti hanno beccato eh Scott..!?!).

Il buon Myles era accompagnato alla chitarra da Craig Johnson, con una sezione ritmica affidata a Zia Uddin, ottimo batterista, e Marty Meisner al basso. I nostri quattro diedero in pasto a pubblico e critica un Live EP (Motion) nel 1997, questo ottimo 'Fallout' (1998) e sembrava che le cose volgessero al meglio per Myles e soci, ma dopo il secondo e deludente 'Second Skin' (2001) il circo chiuse i battenti e i quattro si ritrovarono a spasso.

A Kennedy andò di culo per il fatto che Stapp venne licenziato dagli amici e ne prese il posto stabile, grazie al fatto di aver fatto da spalla ai Creed proprio nel tour di 'Fallout' e i tre si ricordarono di questa graziosa ed esile vocina che ha contribuito all'uscita del migliore album dei Creed secondo me (Quello, appunto, degli Alter Bridge..); gli altri musicisti hanno trovato, bene o male, un posto anche loro (International Heroes, Annie O'Neil, Jim Boyd Band). Da segnalare la presenza nella band di Alessandro Cortini alla chitarra nel periodo di Second Skin, il quale, dopo lo scioglimento del gruppo, andrà a prestare i suoi servizi ai Nine Inch Nails.

Questo, a tutti gli effetti, risulta l'album migliore partorito dai quattro di Spokane, con sferzate rock, pezzi melodici, cambi di tempo, intelligente lavoro di chitarra, accordi aperti, stoppati, arpeggi, pochi, ma discreti assoli, buonissima sezione ritmica, soprattutto eccellente il lavoro di Uddin che accarezza, spazzola e percuote a dovere le pelli a seconda dell'andamento del pezzo. Diciamoci la verità, Kennedy è un megalomane e vuole primeggiare, (e che cazzo, con un'ugola così..) tutto è costruito intorno alla sua voce che può ricordarne diverse, a seconda della canzone da lui interpretata, anche se, in questo album, il fantasma di Jeff Buckley compare più volte, soprattutto nella splendida "12/31", con un crescendo che ricorda molto le composizioni di Jeff, e che esalta tutte le proprietà vocali di Myles.

Da segnalare in apertura la bellissima "Shuddershell", che, dalle prime battute sommesse unite al cantato, mi ricorda per un attimo Keenan e i suoi A Perfect Circle, per dimenticarli immediatamente quando il pezzo prende quota con una batteria cadenzata e potente, seguita a dovere dal basso, con ritmiche aperte di chitarra e Kennedy che offre una prestazione eccellente. Il tiro aumenta con "Suckerpunch", ma il ritmo è intelligentemente stoppato a metà del brano per ripartire ancora a manetta un attimo dopo. Dopo una ballatona "Forfeit", composta per il nostro Myles e la sua voce, il ritmo si rialza con la bella "Always", estratta come singolo, dove basso e batteria martellano a dovere, la chitarra delinea ottime trame e il tempo cambia spesso, così come la voce che esplode nel finale in tutta la sua estensione. Forse il migliore di tutto il lavoro.

Molto valido anche il pezzo che dà il nome all'album, "Fallout", dove Uddin dimostra di essere veramente un batterista degno di nota con ottimi passaggi sui toms, e ugualmente svolge un ottimo lavoro charleston, cassa e rullante in "Realign" nel quale anche la chitarra offre riff molto interessanti. Il secondo singolo estratto dall'album "Don't Walk Away" è una ballata dove le doti di Kennedy spiccano maggiormente rispetto a tutti gli altri e qui il fantasma del buon Jeff fa capolino ancora una volta.. Degna di nota e lode l'ultima traccia "Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)" nella quale i quattro sfoderano, a mio parere, tutto il talento che possiedono, e Kennedy tocca veramente livelli mostruosi.

Ottimo album per una band che non ha avuto, purtroppo, molta fortuna, anche se la tecnica dei musicisti risulta veramente notevole. Se vi capitasse di scorgerlo, sicuramente impolverato e con prezzo stracciato, tra gli scaffali di un qualsiasi negozio di dischi, concedetegli una possibilità.

 

 

 

 

 

Carico i commenti...  con calma