Capolavoro prog romantico dal forte accento sinfonico. Strumenti a fiato e melodie tronfie, arrangiamenti pomposi ed altrettanto eleganti. Una voce molto english fa da completamento all'apparato musicale.

Moody Blues: i Tristi Lunatici? Moody forse per la varietà di umori musicali che deliziano l'orecchio dell'ascoltatore? Chissà! Tristi l'evidenza del sound e del timbro vocale... Days of Future Passed, un ottimo elogio alla musica classica.

Nell'arco di una giornata... il giorno inizia, sì, un nuovo sole nasce. L'alba è un sentimento! Ritualità e quotidianeità: the same old story... Another Morning. Ora di pranzo, l'apice! Ma l'idillio è destinato a finire... pomeriggio e sera passano inesorabilmente veloci. Eppure la notte sembra non raggiungere mai la fine, si è destinati a passarla in bianco, svegli a riflettere sulla perdita del proprio amore. Una notte in raso bianco chiuda l'opera! Lo strumento uditivo si riposa e rielabora le melodie allietanti ormai andate via, ormai lontane miglia.

Giorni di futuro passato, non li stiamo forse vivendo anche noi? Tempi di crisi, tempi di amnesie e di deja vu. Il mondo va alla rovescia. Giorni di futuro passato, giorni che non si possono più recuperare, un futuro perduto... giorni di futuro passato per tutti noi.

Elenco tracce samples e video

01   The Day Begins (05:50)

02   Dawn: Dawn Is a Feeling (03:48)

03   The Morning: Another Morning (03:56)

04   Lunch Break: Peak Hour (05:29)

05   The Afternoon: Forever Afternoon (Tuesday?) / (Evening) Time to Get Away (08:23)

06   Evening: The Sun Set / Twilight Time (06:40)

07   The Night: Nights in White Satin (07:25)

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Altre recensioni

Di  humax4

 È la London Festival Orchestra ad accompagnare la band, creando una maestosità unica.

 Days Of Future Passed diventerà il vostro compagno di viaggio lungo il protrarsi di ogni giorno che vivrete.


Di  Sharkste

 Il disco può rappresentare una piacevole scoperta per chiunque si voglia avvicinare al genere progressivo e a quel rock sinfonico che conobbe grande successo negli anni successivi.

 In "Nights in White Satin" la voce candida di Hayward canta con un suono di sintetizzatore che accompagna con voci da brividi, come dei fantasmi del passato.