L'apoteosi della sega musicale: quando la sega musicale è la sega ad arco, e quando il suo suono spettrale, etereo, suona loud come la Stratocaster di Hendrix. Quando uno strumento gregario dei gregari diventa improbabile protagonista di un'orchestra inventata, che suona musica inventata su strumenti perlopiù inventati. Ovvero quando il buon vecchio tradizionale banjo stonatino e agropastorale diventa un sollievo per Eustachio, le sue trombe e tutto.
L'apoteosi della sega musicale: quando la masturbazione sonora dell'uomo-artista - quella musica così palesemente intima, urgente, istintiva, malinconica nel suo essere intrisa di solitudine - trova un suo canale per farsi arte. Ben oltre l'intimità delle registrazioni casalinghe di qualche artista laureato e affermato che sogna e ama la sua privacy messa a nudo da uno stuolo di feticisti. Ben oltre l'intimità da lettere ciceroniane. Parliamo di vera intimità e vera masturbazione musicale, non di pornografia musicale patinata.
Il canale è un canale privilegiato per strambi stupratori seriali delle sette note, poeti bucolici dal canto sofferente e vestiti eccentrici, estemporanei freak vegani disimpegnati ed individualisti: collettivo Elephant 6.
Il cervello è di Julian Koster, e la mano del misfatto anche, e Koster fu membro fondatore dei Chocolate USA, nonché artefice minore di quelle meraviglie Elephantiasiche - variante sublime della più bassa elefantiasi - a nome Neutral Milk Hotel, in qualità di bassista, banjoista e (pardon) segaiolo ad arco, ovvero fantasma introduttivo di Two Headed Boy Pt. 2 e spettro di Anna all around di In The Aeroplane Over The Sea.
Lo spirito musicale di Julian Koster è nelle Music Tapes, nelle musicassette di canzoncine e favole che, sedicenne, amava registrare per i suoi amici. I suoi amici, oggi, sono artisti dell'Elephant 6: si immagini Jeff Mangum di fronte al vecchio mangianastri, annuire per quella storiella o per questa ninna nanna o per il motivetto di quella stramba fanfara calda calda di Portastudio o qualsivoglia multitraccia retrò possa aver usato Koster. Si immaginino più o meno così anche quelli della Merge, che la mente e le orecchie le hanno ben aperte anche loro, e l'occhio lungo: Arcade Fire, per dire.
Per nuvole e tornadi sono questi nove anni di cassette. Storielle e composizioni per sega, organo elettrico, banjo, pallina da ping pong, metronomo, campanelli, filicorni, diavolerie varie: Pet Sounds stonato e la psichedelia di Smiley Smile per chi degli Stooges ama Babbo Natale e le renne di I Wanna Be Your Dog e dei Primus i vari Pork Chop, De Anza Jig e Hail Santa, qualità audio inconcepibile, folk come sono folk gli A Silver Mt. Zion, strizzate d'occhio presumibilmente inconsapevoli a Daniel Johnston. Purissime seghe lo-fi dal cuore dell'Elephant 6. Duemilaotto.
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