I Residents di Los Angeles (?) hanno costruito una intera carriera sulla deformazione dell'etereo volto della Gioconda-Beatles. Per i bulbi, il "bene" acquisito passivamente è come un grosso serpente anale inconscio, destinato a ipnotizzarci dentro i ventri dei supermarket di tutto il mondo: senza che la melodia, quello stroboscopico nulla, possa cessare secondo la nostra volontà.

Non è follia non potersi astenere dal conoscere ? Non è follia subire informazioni reiterate su uno stesso argomento per 40 anni ? Non è una follia che la memoria debba custodire dati subliminalmente acquisiti ? Non è una follia anale il volto di Lennon che diventa il dio di banchieri, avvocati e massaie ? Non è una follia che nella ingenuità di bambino ognuno si debba chiedere "Ma è Yesterday o Satisfaction la migliore canzone, bella bellissima, di sempre?". Dunque i Beatles come non deragliamento dell'animo umano, come status quo gonfio sessualmente, come grottesco al potere ridipinto dai media a capolavoro imperituro. Ed ecco che spuntano i bulbi ad innaffiare i 4 di Liverpool di una polverina scova-mediocrità, nella musica dei Residents rimane solo una diapositiva della fan media di Elvis, con la bocca idiota spalancata, in tutti i suoi coiti nell'ammirare un idolo televisivo de-umanizzato e oggetto di feticismo cieco.

I Residents rappresentarono l'esatto opposto, sinfonie per squilibrati mentali in preda ad allucinazioni esistenzialiste nel cuore della notte. E' la musica dell'ambiguità, del grottesco, del passo falso, della disperazione, del rimorso, del baffo adulto sulla gioconda. Un grosso secchio di vernice multioriginale contro l'orgia luciferina tra tv, religione e politica.

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