Da studente mi è capitato di avere urgente bisogno di money e ho sacrificato la mia collezione di Lp in vinile che ormai si avviava ai 2000 pezzi.

Ho fatto contento il Disco D'oro di Bologna (una delle prime gestioni). Ho deciso di scegliere 100 Lp "da salvare", per salvare un pezzo di vita credo.

Tra i primi Lp che ho messo da parte ho preso subito i due album dei RUTS. Qui è già stato recensito "The Crack" che è stato recensito benissimo e commentato altrettanto bene. Ci sono tre gruppi di quegli anni che hanno fatto tre pietre miliari e poi per motivi vari si sono sciolti. Sex Pistols, Dexy's Midnight Runners (il secondo album è praticamente un'altra band a parte Rowland) e RUTS.

I Ruts si sono inventati di sana pianta il Punk-Reggae, una versione più ammorbidita dello stesso genere è quella dei Members (anche loro un solo album), su cui varrebbe la pena di spedere due parole a parte. Perchè allora segnalare su "Grin and Bear it"? Perchè è la raccolta dei loro singoli che non trovate su The Crack e contiene quattro live che sono quasi meglio della versione in studio.

"Babylon's Burning" ad esempio per me è meglio in questa versione Live. C'è "In A Rut" di una potenza incredibile con la sua contaminazione Reggae. E poi ancora, usano il sax, strumento fantastico. Un giorno ero in auto con il chitarrista di una band delle mie parti, e quando ha sentito "West One" per la prima volta da quando lo conosco mi ha chiesto, ma chi sono questi?

Insomma un album senza tempo, non datato, ancora oggi non ha perso un filo della sua forza di coinvolgimento.

Da non perdere.

Sei stelle.

Alex

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