Ken Barnes racconta... "ad un certo punto, nella leggendaria trasmissione TNT, registrata presso il Club Hullabaloo di Hollywood; Petula Clark sta cantando una delle sue ballate, girovagando per lo studio. La camera riprende centinaia di ragazze in estasi e ragazzi (dal taglio pulito) entusiasti... ma come Petula arriva di fronte all'audience, la camera inquadra un ragazzo dal profilo sinistro, con dei lunghi capelli neri che gli scendono sotto le spalle. Lei gli si avvicina sorridendo e con fare suadente lo supera sfiorandolo con la mano mentre il suo volto non tradisce alcuna emozione ed il suo sguardo la fulmina. Lo spettacolo continua, ma sicuramente il pubblico che assiste si deve essere per forza chiesto , chi diavolo sarà mai quel capellone..."
Il cantante e bassista Sky Saxon (all'anagrafe Richard Marsh) dopo alcune deludenti prove tecniche, nel 1965 unisce il suo lascivo ed indemoniato talento compositivo a quello più visionario ed abrasivo del tastierista (poli-strumentista) Daryl Hopper, dando vita al progetto The Seeds (nel quale trovano posto l'acida sei corde di Jan Savage e le schizofreniche pelli di Rick Andridge). Le loro esibizioni infuocate al Bido Lidos sul Sunset Strip ad Hollywood attirano una variopinta schiera di personaggi della Los Angeles underground, che segue gli spettacoli con reverenza maniacale, preferendone i numeri originali alle cover; tanto che il loro nome arriva presto alle orecchie del magnate Gene Norman che non si lascia scappare l'occasione di metterli sotto contratto per la sua GNP Crescendo.
Il debutto arriva a luglio con il singolo "Can't Seem To Make You Mine b/w Daisy Mae", brano che suo malgrado riscriverà per sempre i canoni della musica garage americana. Gli standard di allora giravano intorno al caposcuola "Louie Louie", accelerandolo o rallentandolo, o semplicemente ribaltandolo sotto sopra... i semi riescono a fare molto di più, dipingono a forti tinte fosforescenti la scheletrica struttura del brano, risultando in largo anticipo su buona parte di tutti gli anthems della non ancora esplosa scena psichedelica; che da subito gli garantisce l'appellativo di "Flower Punk Band"; con Sky Saxon qui impegnato ad instupidire volgarmente il già torbido e lussurioso cantato del suo "maestro" Mick Jagger. A questo punto anche la Vox si accorge di loro, tanto da farli diventare la terza band ad essere equipaggiata ufficialmente con i loro amplificatori (prima solo Beatles e Paul Revere & The Raiders...).
Il secondo 45 giri "Pushin' Too Hard b/w Out Of The Question" segna il punto di rottura nel genere, il lato A resta uno dei più fulgidi esempi di quella stagione, garage sovraccarico di fuzz con la voce del mefistofelico Saxon ad entrare ed uscire dalle turbe di una ragazza, che lo sta spingendo troppo oltre. Nonostante il brano sia una rasoiata al costato, il successo della band non decolla ed anche il successivo singolo "Try To Understand b/w The Other Place" non ottiene significativi risultati di classifica.
Gene Norman non demorde e continua a spingere il gruppo, licenziandone l'esordio omonimo nel 1966. Come era di regola presso le band americane dell'epoca, il disco contiene le facciate A dei tre singoli precedenti, circondate da una serie di brani costruiti sui generis, che rendono "The Seeds" uno degli esordi più stupefacenti dell'intero scenario del primo punk americano, dove l'anfetaminico finale di "Girl I Want You", l'incedere marcio e deviato del blues "Evil Hoodoo" o lo splendido minimalismo di "Mr. Farmer" (che gira instupidito intorno ad un accordo di tastiera demente) sono meraviglie ancora oggi, a più di quarant'anni di distanza.
Probabilmente mai come in questo caso, il termine (band) seminale risulta appropriato.
Elenco tracce e testi
06 Pushin' Too Hard (02:42)
You're pushin' too hard, uh-pushin' on me
You're pushin' too hard, uh-what you want me to be
You're pushin' too hard about the things you say
You're pushin' too hard every night and day
You're pushin' too hard
Pushin' too hard on me (too hard)
Well all I want is to just be free
Live my life the way I wanna be
All I want is to just have fun
Live my life like it's just begun
But you're pushin' too hard
Pushin' too hard on me (too hard)
Well, better listen girl to what I'm tellin' you
You better listen girl, or we are through
You better stop all your foolin' around
Stop your runnin' all over town
'Cause you're pushin' too hard
Pushin' too hard on me (too hard)
Well I know there's a lotta fish in the sea
I know some would-uh stay by me
So if you don't think I'm gonna try
You better ask yourself the reason why
'Cause you're pushin' too hard
Pushin' too hard on me (too hard)
Pushin' too hard, pushin' too hard
Pushin' too hard, pushin' too hard
Pushin' too hard, pushin' too hard
Pushin' too hard on me (too hard)
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