Declaration of Loss è il primo LP dei giovanissimi ma già navigati The Slaps provenienti da Cittadella (PD), ossia dalla più pura campagna-cementifera della provincia veneta che solitamente non offre ai giovani opportunità particolarmente allettanti. La band l'ha trovata invece in Dischi Soviet Studio che il 25 Novembre scorso ha deciso di diffondere la rabbia e la necessità dei quattro componenti di reagire ad un ambiente troppo statico e avvolto in sé stesso nella tipica nebbia di quei luoghi.

Come già chiaramente dichiarato dal titolo, durante l'ascolto sarete accompagnati da un senso di smarrimento, incertezza nei punti di riferimento e negli eventi, e lucidissima amarezza.
Il gruppo però non getta mai la spugna, né davanti alle difficoltà della vita e delle circostanze, né musicalmente.

Forte di oltre 100 live in molteplici e rinomati festival locali e della pubblicazione di un EP nel 2014, la band porta in studio la stessa passione che li accompagna dal vivo.
Oltre a questa, nel suono dei The Slaps troviamo un'esperienza e una base tecnica in evoluzione certo, ma già fortemente consolidata per certi aspetti, riportante influenze di generi come il garage punk su tutti, l'alternative-rock, l'indie anni 2000 e il grunge anni '90.

La voce di Paolo ben esprime il continuo passaggio tra la ruvidità dei vent'anni (You Are Nothing) e la maturità sonora e di intenzione di colleghi attivi da più tempo (I'm to Blame).
Sebastiano alla batteria imposta il suo tappeto ritmico ben solido, sempre sostenuto e puntualmente di stampo rock, mentre Marco al basso rinforza quella voglia e irrefrenabilità di muovere i piedi a ritmo.

Piercarlo alla chitarra si diverte tra garage e incursioni indie (Surf 1975), grunge (My Lack of Will dove ci ricorda addirittura gli Smashing Pumpkins e i Radiohead), punk più essenziale e diretto (Run, Get a Chance).

I brani si susseguono in un unico discorso articolato e mai scontato, con punte più decise e incalzanti (l'urlo acido in apertura di You Are Nothing, Waves, Run e il finale di Get a Chance che arriva come un pugno) e momenti di riflessione e presa di coscienza più marcata (No Place to Go, il tormento di I'm to Blame, la malinconica My Lack of Will).
The Sand apre a futuri orizzonti, a brani ancor più strutturati e variabili, e ad una sperimentazione più decisa.

Declaration of Loss è un album senza pretese, nel senso più genuino e puro del termine. La band suona principalmente per sé, senza abbellimenti, conscia di non volere e dover dimostrare qualcosa a qualcuno, e trae un certo beneficio terapeutico nel farlo, perché il disco respira e trasmette libertà. The Slaps suonano rabbia, ma lungo tutta la durata del disco ci svelano che la stessa è lo specchio di una consapevolezza acquisita, e necessario passaggio che apre a strade verso il cambiamento e la ricerca di modi migliori al di fuori della nebbia della periferia.

Recensione a cura di Alessia Pilotto

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