Quando, ormai un bel pò di anni fa, uscì l'ultimo album "vero" degli Smashing Pumpkins", fui uno dei pochi qui sul Debasio, a non stroncarlo.
Non mi sembrava in fondo tanto male, probabilmente perchè in quel periodo i miei gusti facevano acqua da tutte le parti, ... un po' come in questi giorni in cui non faccio altro che ascoltare i Management Del Dolore Post-operatorio.
Ora, dopo aver ascoltato per tutta la mattinata i migliori pezzi avanguarde-jazz, fusion, e post-rock in circolazione, la discografia intera dei Candlemass, e quella dei KC ultimo periodo (dal 2000 in poi), provo a redimermi (come direbbe il mio amico Padre Maronno) "recensendo", previo attento ascolto, questa ultima opera del gruppo di Chigago.
Dunque, ad essere molto cattivi, potrei iniziare citando quel bellissimo film che è "Il sesto senso", e, almeno chi lo ha visto, capirebbe subito cosa intendo comunicare.
Ma forse, siccome è meglio non essere così drastici, vi spiego come intendo procedere.
Entrerò in un negozio di "dischi" (ricordatevi che sono un "purista" e amo gli album originali fatti di plastica e cellophan) e dirò:
"Buongiorno, vorrei mezzo ultimo abum degli Smashing Pumpkins. In più ci aggiunga la copertina".
"Mi scusi?" mi dirà la commessa, dagli splendidi occhi blu.
"Ha capito bene, per la precisione ne voglio otto tredicesimi, posso avere quello che le ho chiesto?".
"Va bene, mi deve dare otto tredicesimi di 20 euro, cioè 12,307692307692307692307692307692 euro, più la copertina che viene un euro è un totale di 13,307692307692307692307692307692 euro. Ha un seghetto?" dirà la commessa rassegnata
In fondo, il caro vecchio Billy (e lo posso dire dato che ha la mia età) ci aveva un po' illusi con certi pezzi dell'esperimento di "Teargarden by Kaleidyscope".
Là c'era una certa varietà ed una certa leggerezza "Melloncolliana" che faceva, almeno al sottoscritto, ben sperare.
La promessa la ha mantenuta a metà, appunto nei primi otto brani dell'album, per intenderci quelli fino al brano eponimo ("Oceania"), psichedelichissimo nella sua parte finale, che costituisce (assolutamente) l'apice dell'album.
Fino a quel punto si trovano disseminati (fra brani assolutamente insignificanti ed una sempre latente pesantezza e monotonia compositiva, in fondo sono in molti a dire che Corgan usa sempre gli stessi riff nelle sue canzoni) brani di un certo valore, memori davvero di certe cose di Siamese Dream e MCATIS (es. "Pinwheels", con il giro armonico che mi ricorda tanto "Porcelina ..").
Dopo di che, dopo l'"orgasmo" di Oceania, il calo, il "post-orgasmic-chill" (vale anche per un brano come "Pale Horse" che è nelle mie corde ma, non so perchè, trovo "freddo"), come direbbero gli Skunk Anansie del tempo che fù.
Alla fine, per concludere e ricapitolare, ci sono solo due cose da dire:
•· Tranquilli denigratori di Billy Corgan, questo album degli SP non è in fondo tanto meglio dell'ultimo, e forse la loro fine (la seconda, in attesa della terza) è davvero vicina, se Billy mantiene la parola
•· Una bellissima copertina e dei bei titoli (anche se un po' pretenziosi) non fanno necessariamente un grande album (almeno non per intero).
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma