Uno degli album più eccitanti dell'anno appena concluso, per gli amanti di un certo brit rock, può considerarsi "Response, il debutto degli inglesi Spitfires. Questi quattro ragazzi di Watford, Billy Sullivan (voce e chitarra), Sam Long (basso), Matt Johnson (batteria) e Chris Chanell (tastiere), si presentano come eredi naturali di quella tradizione mod/punk che ha come punti di riferimento gruppi come Jam, Buzzcocks e i primi Clash.
Forti di una intensa attività live, che li ha visti come opening act di Paul Weller e The Specials, nel mese di agosto hanno pubblicato, tramite la loro etichetta Catch 22 Records, il loro primo energico album che mette in evidenza i tratti distintivi del gruppo: voce gutturale (molto simile al giovane Weller), chitarre secche e aggressive, sezione ritmitca pulsante. Lo si nota, soprattutto, in brani come "Stand Down", "I'm Holding On", "When I Call Out Your Name" e "4am", scelti come singoli, mentre, la lunga "Spoke Too Soon" e i due intermezzi strumentali "Serenade Part 1" e "Serenade Part 2" mostrano il lato più soft e melodico del quartetto.
"Next big thing" britannica o meri revivalisti? E' la domanda che ci si pone al termine dell'ascolto delle 13 tracce dell'album. Solo il tempo ci darà la risposta, nel frattempo, sarà presto possibile godersi la loro musica live anche in Italia.
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