È un nome che dice poco o niente, quello di Brian Roy Goble, deceduto nel dicembre del 2014 a causa di un infarto, all’età di 57 anni. Almeno in apparenza.

Brian era una piccola leggenda della scena punk di Vancouver, per il suo fattivo contributo alla formazione e sopravvivenza di alcune delle principali bande locali, tra cui gli apripista Skulls e, sopra ogni altra, Subhumans e D.O.A.

Fu, comunque, la sua militanza nei Subhumans ad assicurargli un posto nel cuore degli appassionati di musica punk e l’aver legato il suo nome a «Death To The Sickoids».I

Tutto ebbe inizio da una banda denominata Stone Crazy: erano ragazzi che per rimpinguare la paghetta passata dai genitori, misero su questo gruppo e rimediavano ingaggi nei locali cittadini, suonando brani dei Led Zeppelin; almeno fino al 5 agosto 1977.

Il 6 arrivarono in città i Ramones e gli Stone Crazy erano tutti in prima fila per godersi il concerto. Ne uscirono devastati e decisi a cambiare le carte in tavola: avevano visto la luce e quella luce era il punk rock.

Addio agli Stone Crazy, addio agli Zep, e fu il tempo degli Skulls. Ne facevano parte, oltre a Brian, Joey Keithley, Simon Werner e Ken Montgomery, in pratica tre quarti degli Stone Crazy; il nuovo venuto era il chitarrista Simon, che prese il posto di Brad Kent, con tutta evidenza l’unico a non rimanere abbagliato dalla luce.

Adottarono dei nomignoli all’uopo: Joey Shithead, Ken Dimwit e Brian Wimpy.

Ci misero tanta passione ma non giunsero a nulla, se non un brano, «Fucked Up Baby» ripreso pure dai D.O.A. ed incluso in una raccolta dedicata alla scena di Vancouver uscita negli anni Novanta, ed un demo tape mai pubblicato.

Non avevano in mano niente, i ragazzi, anche perché a Vancouver mica esisteva una scena, c’erano solo loro ed un altro manipolo di belle speranze, i Dishrags.

Per cui la decisione di cambiare aria fu unanime e via armi e bagagli verso Toronto; ma fu la loro fine, e gli Skulls finirono in frantumi un minuto dopo essere scesi dal treno che ce li aveva accompagnati, a Toronto.

Shithead e Dimwit, il giorno dopo, erano di nuovo in stazione a fare la fila alla biglietteria per comprarsi un biglietto destinazione Vancouver; Wimpy e Simon continuarono ad inseguire i loro sogni e se ne volarono a Londra; Wimpy resistette un paio di settimane dopo di che pure lui se ne tornò a Vancouver, di Simon se ne persero le tracce.

Tutto finito?

Macché, il bello cominciò proprio allora: Shithead fondò gli immensi D.O.A.; Wimpy si riunì a Dimwit, reclutarono due vecchi amici, il galoppino degli Stone Crazy Jerry “Useless” Hannah e Mike “Normal” Graham, e così misero in piedi i Subhumans.

Era passato circa un anno dal fatidico 6 agosto 1977, quando i Ramones calarono a Vancouver.

Wimpy ci diede dentro con grande impegno, ancora una volta, e di getto scrisse un brano, «Death To The Sickoids». «Un pezzo ce l’abbiamo ...», si dissero i ragazzi, «... ce ne serve almeno un altro, sennò non si va da nessuna parte». Per fortuna, ci pensò Useless a buttar giù «Oh Canaduh».

Ora serviva qualcuno che credesse in loro e nella loro musica: tutti fuori, con la borsa a tracolla ricolma di nastri, a battere le strade innevate alla ricerca di un discografico di larghe vedute. Non ne trovarono neppure uno, disposto a dargli udienza.

Ma la storia che vi sto raccontando è quella di una banda che suonava grezzo punk rock, e punk rock faceva rima con fai-da-solo.

I ragazzi, il singolo se lo autoprodussero: a fine 1978, nei posti giusti di Vancouver ti potevi comprare «Death To The Sickoids b/w Oh Canaduh».

Per i pochi che lo fecero, l’impatto fu deflagrante: il 5 agosto 1977 a Vancouver non esisteva una scena musicale; il 6 agosto 1977 arrivarono i Ramones; poco più di un anno dopo a Vancouver esisteva una scena punk terrificante, che affiancava i Subhumans ai D.O.A.

Va bene, erano solo due bande ed avevano un seguito scarso. Ma intanto i semi erano stati gettati, e quei semi diedero frutti, e nel 2016 i Subhumans ed i D.O.A. sono tra le bande più amate dagli appassionati di punk rock di qualsiasi latitudine e longitudine. Nel 2016, sopratutto, «Death To The Sickoids» è unanimemente reputato uno degli inni imprescindibili nella storia del punk settantasettino.

Ma tornando al 1978, allora Vancouver non era certo una metropoli ed il nome dei Subhumans cominciò a circolare sulle bocche giuste: le sale da concerto aprirono più facilmente le porte, lo stesso fecero i discografici; tanto che i nostri giunsero ad incidere altri pezzi pochi mesi dopo il singolo d’esordio.

Questa volta fu un ep, con quattro pezzi: «Death Was Too Kind / Fuck You / Inquisition Day» / Slave To My Dick».

L’attitudine era rimasta sempre quella, per un disco che manteneva tutte le promesse e regalava al gruppo altri due classici da inserire in repertorio, «Fuck You», ripresa anche questa dai D.O.A. e «Slave To My Dick»: su questa piovvero isteriche accuse di sessismo, insensate e buone solo per giustificare l’ennesimo dibattito sulla devianza sociale e la miseria sociologica della sottocultura punk.

Come fu sollevato, il dibattito fu seppelito nel breve volgere di un titolo ad effetto.

Ancora pochi mesi, e nel 1980 i Subhumans giunsero al traguardo del terzo 45 giri, «Firing Squad / No Productivity»: il suono si fece meno grezzo, meno punk e decisamente più rock, per quanto non difettassero nervi ben tesi ed elettricità.

Ormai, i Subhumans erano pronti per il debutto sulla lunga distanza; che arrivò puntuale, sempre nello stesso anno, con l’ottimo «Incorrect Thoughts», che torna sovente ad abbracciare un suono ruvido come quello dei primi due lavori.

Ma questa è un’altra storia, perché «Death was Too Kind» si ferma un attimo prima di «Incorrect Thoughts», raccogliendo i primi tre brevi dischi della banda ed altri due pezzi, «Look At The Dawn» ed il notevole strumentale «Pissed Off ... With Good Reason».

«Death Was Too Kind» uscì nel 2008 per i tipi della Alternative Tentacles, sulla scia di un’effimera riunione che ebbe luogo nel 2006, quando di acqua sotto i ponti ne era passata tanta e non sempre limpida.

I “veri” Subhumans finirono con «Incorrect Thoughts», quando Jerry Hannah abbandonò il gruppo e si unì ad un movimento attivista e pure armato, Direct Action, che si distinse per un attentato contro uno stabilimento nel quale venivano prodotti congegni missilistici e che causò numerosi feriti; Jerry Hannah, pur se non direttamente coinvolto nell’azione, fu arrestato; a sua favore si mobilitarono in molti, dal vecchio amico Joey Keithley fino a Jello Biafra, ma questo non gli evitò una condanna a dieci anni di reclusione, cinque dei quali effettivamente scontati.

Dopo l’uscita di Useless, i Subhumans incisero un altro lp per la SST, nel 1983, e un ultimo nel 2006 per la Alternative Tentacles. Ma i “veri” Subhumans erano finiti molto tempo prima, appunto.

A mettere definitivamente la parola “fine” alla storia, nel peggior modo possibile, venne la morte di Wimpy, nel dicembre del 2014, trentasei anni dopo quel dicembre del 1978 quando, insieme a Dimwit, Useless e Normal, batteva le strade innevate di Vancouver alla ricerca di un discografico che pubblicasse il singolo d’esordio dei Subhumans.

Elenco tracce e video

01   Firing Squad (03:16)

02   Slave to My Dick (02:43)

03   Death to the Sickoids (02:01)

04   Fuck You (02:11)

05   No Productivity (03:07)

06   Death Was Too Kind (01:51)

07   Oh Canaduh (02:12)

08   Inquisition Day (01:53)

09   Look at the Dawn (02:26)

10   Pissed Off... With Good Reason (02:37)

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