De-Rece Autentica:

 

Metallo!!!!!!1*

(Chi ha orecchie -consunte- per intendere intenda!)

 

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*Note à piè di pagina:

Ricordo, seppur indistintamente, dell'arcaica esistenza sulla superficie del globo terracqueo di una Banda Heavy Metal chiamata Sword, proveniente dal Canada, di cui acquistai entrambi i loro universalmente imprescindibili vinili ("Metalized" e "Sweet Dreams") pubblicati nella seconda metà degli anni ottanta che, se non errabondo, tra una metallata e l'altra, fece altresì da opening-act per i redivivi Metallica nel Tour susseguente all'uscita di "Master Of Puppets".

La web-rete, provocando in mè(co) una lieve ma quantunque sopportabile delusione, (mi) erudisce sul fatto chè quei remotamente dispersi Metal-Spadaccini là alcunché hanno à che spartire, o quasi, con questi novelli Heavy-Lancillotti qùà.

Sarà.

Ma à scartabellare il secondo tomo dei testè metallizzati Texani, sortito à vent'anni dal "predecessore" e secondo disco degli Sword chè furono ["Dolci Sogni" per l'appunto], à dire il vero più di qualcosa à che fare la avrebbe eccome: entrambi i musicalmente irsuti Combos indirizzano le proprie coordinate sonore e canore verso un classicamente muscoloso, pasciuto, canicolare, stoicamente para-medievaleggiante (tematiche à base di aitanti cavalieri, gentilizie donzelle, svolazzanti dragoni, acuminate scimitarre e nequizie similari) Heavy Metallo Metallorum D.O.C.

Ancora: il maggiore e reale paradosso consta nel fatto chè il concept concepito (ops) alcuni mesi or sono suona, per taluni versi, di impostazione globale ancor più old-fashioned di quello generato dagli omonimi nel millennio passato.

Sarebbe il caso magari di chiedersi il reale senso e la fattiva utilità da attribuire e trarre dall'uscita e dall'ascolto odierno di una operazione di codesta passatista natura, ovvero della riciclata perseveranza nel proporre per la davvero infinita volta un genere caratterizzato da stilemi tanto battuti, abusati, consunti, scandagliati e prosciugati sino all'osso in ogni minimo dettaglio da più d'una ventina d'anni a questa parte.

Ma anche no.

Perché il disco, nonostante il prammatico scetticismo di fronte a operazioni di cotal guisa, parrà assurdo ma alberga una Sua positiva identità e riconoscibile dignità; in primo luogo, pur considerando le davvero strette coordinate stilistiche all'interno del quale si cimentano, l'assemblaggio non "suona" calligraficamente come nessun altro disco/gruppo del genere (praticamente un miracolo!): è chiaro non può non presentare aleatori rimandi, eroiche liaisons con qualcosa di già sviscerato negli ottocentododicimilioni di dischi heavy metal partoriti dalle origini (facciamo 1970?) a oggi ma al contempo sembra possedere un Suo indubitabile "perché". In second'ordine la costruzione tutt'altro che dozzinale/approssimativa ("Lords") delle nove tracc(i)e in esso contenute lascia (moderatamente) soddisfatti anche dopo una molteplice/reiterata quantità di ascolti; in quarta istanza (e la terza?) anche la scelta dei suoni pare particolarmente efficace ed azzeccata a partire dai momenti più turbolenti con un aspro flavour vagamente semi-Thrash ("Fire Lances the Ancient Hyperzephyrians") delle chitarre per passare alla corposamente dinamica e variegata strategia percussiva ("The Sundering"/ "How Heavy This Axe") che ne contraddistingue i tungstenici suono-connotati.

Insomma, ò Voi lettori divenuti irriconoscibili padri di famiglia, insospettabili colletti bianchi oramai asserviti completamente al sistema e al vildànaro, prendete una pausa di una modesta quarantina di miserabili minuti dalla Vostra adagiata et divanistica vitae, estrapolate dalle vecchie cassapanche il tumefatto chiodo d'ordinanza, l'insostenibile cinto borchiato, i raccapriccianti Jeans-à-tubo, la rattrappita/maleodorante maglia dei Manowar e procedete orsù verso la liberatoria, (in)sana, sloga-collo, magari ultima ma autentica Pogata in Santa Pace!   

P.S. personalmente ho lènito il mal di collo [mannaggia: non ho più l'età per certe cose] con la mirabolante Vegetalluminae

Elenco tracce testi e video

01   The Sundering (02:04)

02   The Frost-Giant's Daughter (05:02)

03   How Heavy This Axe (03:05)

04   Lords (04:57)

05   Fire Lances of the Ancient Hyperzephyrians (03:28)

We've crossed the burning wastelands
Sought out forgotten tombs
Within this shattered planet
Beneath a broken moon
We live amongst the ruins
Where cities once did rise
From graves of fallen nations
Watch hollow eyes

In our time we have seen
Untold pain and suffering

Our legends tell of weapons
Wielded by kings of old
Crafted by evil wizards
Unholy to behold
We seek the fire lances
That slew the ancient race
The world where they were masters
Now lays in waste

In your time you shall see
Endless death and misery
Invoke myth and prophecy
All you know shall cease to be

06   To Take the Black (04:40)

07   Maiden, Mother & Crone (03:59)

08   Under the Boughs (04:57)

09   The Black River (05:53)

10   The White Sea (07:22)

11   [untitled] (02:23)

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