"We Started Nothing". Beh, almeno sono sinceri, eh. Cosa rara, in una scena britannica in cui tutti giocano a fare i nuovi Clash.

Sono meglio dei Moloko. Macché, sono i White Stripes in salsa pop. Ma insomma, a chi dobbiamo dar retta? Beh, come al solito alle nostre orecchie, per prima cosa, che, appena posto il cd nel lettore, recepiscono subito un mega milkshake in cui sapori e colori si sprecano: indie pop rock, dance, punk-funk, elettronica, ed un vago retrogusto rap che fa tanto cool, oh yeah!

"Great DJ" ormai la sanno anche i sassi (potere di uno spot automobilistico, come spesso capita capace di trasformare un orecchiabile numeretto pop in tormentone estivo sano sano), "That's Not May Name" giocherella così bene con il ritmo da essersi piazzata subito a guardare tutti dall'alto nella UK singles chart.

Poi, il delirio. Pezzi così catchy da risultare alla fine adorabili (vedi alla voce "Shut Up And Let Me Go"... terzo singolo, ma no!!!) si alternano a velleità serious-indie come "Keep Your Head" e "Be The One" che di certo non si addicono al cool-duo in questione (un po' come se "Country House" fosse venuta fuori dai Pavement invece che dai Blur). Convince solo la virata à la Cornershop della chiusura/titletrack.

I due ragazzi (Katie White, ex componente delle TKO, sorta di brutta copia delle Spice - oh dio mio - e Jules De Martino, vecchio componente dei Babakoto - christian band canadese - prima e dei Mojo Pin poi) giocano a fare i modaioli, e si vede, ma le idee sul piano artistico mostrano la corda più di una volta.

Sentendo l'opera prima di questi Tin Tings si ha come l'impressione di essere investiti da un'ondata di melodie e suoni che, alla fine della fiera, non vanno a parare da nessuna parte. Le hits, comunque, ai due artisti di Salford non mancheranno.

Vedremo se saranno sufficienti a farli ricordare per più di qualche mese.

Tracce chiave: "Shut Up And Let Me Go", "We Started Nothing"

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