Criticatemi pure, ma a mio parere siamo di fronte a uno dei lavori di maggior fattura nella scena punk degli ultimi anni.

Questo cd è un'esplosione di energia, è ritmo forsennato dalla prima all'ultima traccia, è musica che aggredisce i timpani come non mai, ma che regala alle orecchie una melodia rabbiosa capace di far pogare l'ascoltatore persino sul letto della propria stanza. Nata nel 1994 e proveniente da Boston, questa band suona uno street punk aggressivo che richiama subito alla mente i Casualties: ritmi velocissimi, cori in stile oi! e cantato del vocalist Mark Unseen urlato per tutta la durata del cd.

Le corde della chitarra iniziano a vibrare, Mark inizia a urlare a squarciagola e la batteria detta il ritmo della prima song "On the other side"; non ci si accorge nemmeno quando si passa alla seconda traccia, fino al momento in cui arriva il bel riff di chitarra caratteristico di "Scream out", superba song di cui non posso fare a meno di riportare qualche parola dalla recensione di un altro sito. Una traccia che da sola vale l'acquisto del cd. "Weapons of mass deception" è una traccia potentissima e aggressiva sia nel cantato di Mark che nei cori del resto della band; il ritmo si addolcisce leggermente (anche se il significato di questo termine è relativo, parlando di quest'album) con "You can never go home", secondo singolo che nell'ultima parte assomiglia al precedente brano, con il cantato di Mark velocissimo e i cori da sottofondo, che secondo me sono il vero punto di forza del cd; "Waste of time" all'inizio potrebbe sembrare la traccia più lenta e tranquilla, ma la potenza si rivela tutta nel ritornello, dove mr. Unseen si sfoga dando vita quasi a uno screamo degno della migliore band metalcore.

Tra le ultime tracce si nasconde un altra chicca, ovvero "Final execution (Armageddon)" con il ritornello più melodico del cd, che precede allo shock dell'ultima, che parte lentissima rispetto al resto del cd e comincia con dei cori che non ci starebbero male in un rito satanico! Si tratta di una cover punk di una famosa canzone dei Rolling Stones, ovvero "Paint it black", che si scatena col solito cantato urlato nel ritornello e che chiude un superbo cd, che dà una scossa a un genere musicale infestatato ormai da una miriade di gruppetti inutili e senza alcuna inventiva.

In sintesi, 30 minuti di punk violento e urlato senza un attimo di pausa, che giustamente potrebbe annoiare e far venire grandi emicranie ai non amanti del genere, ma sicuramente un cd da non perdere per chi desidera una sana mezzoretta di puro casino!

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