Dei due "Re Della Convenienza" duo norvegese di Bergen che ci ha consegnato due stupendi capolavori folk (o new acoustic, se vi piace di più), Erlend Øye (si pronunzia E, credo), è quello musicalmente più eclettico e fisicamente meno bello. Con quell'aria da Geek (termine molto "cool"), sembra quasi uscire dal film Napoleon Dynamite per la sua stranezza, e il nome di questo progetto probabilmente prende spunto dalla sua carnagione non esattamente caraibica.

"Dreams", del 2006, è il primo disco a nome WBA, che mi ha incuriosito molto, principalmente per come il nostro sia riuscito a "incasinare" le cose, in compagnia del DJ berlinese Marcin Oez che qui suona il basso.

Oye ha preso delle canzoni stile Kings Of Convenience, e, con la sua voce inconfondibile e la sua insaziabile voglia di sperimentare, le ha decontestualizzate riarrangiandole Funk, a dispetto del loro tiro malinconico, mettendoci un basso in primo piano e una batteria pulsante; calma però, non è un disco "UNZ UNZ" sia chiaro, e neanche "BEIBE BEIBE"  o "beibobeibo" (grande Elio ELST!).

Ci sono dei bei riff di basso, uno in particolare al limite del plagio di una per niente famosa canzone dei Polizziotti, e la chitarra diventa a tratti vagamente post-punk, ma sempre in punta di piedi, quasi unplugged. 

Quindi l'etichetta musicale da appiccicare al tutto è Funk minimalista, ma è impossibile (e meno male) dare una indicazione di genere. Diciamo piuttosto che si tratta di un album di pop intelligente che fa battere il piede in varie occasioni, e cioè con delle canzoni Dance (destrutturate) che sono le più semplici mai sentite. Geniale! Ottimo lavoro pallido Erlend!...

...ma mettiti in terrazza un quarto d'ora ogni tanto...!

Carico i commenti... con calma