È stata dura ma ne è valsa la pena; un viaggio lungo due giorni, una lunga attesa all'entrata, ma è stato tutto ricompensato.
Ero la davanti, in prima fila dietro le transenne. Apre il concerto alle 20:45 il gruppo spalla "Casbah Club"... non male come performance, se escludiamo gli innumerevoli problemi audio dovuti al mal funzionamento di un amplificatore.
Alle 22:00 il pubblico si infiamma, iniziano i cori "Roger Roger!", "Who Who Who!", "Pete!!!!!" e "We are the mods, we are the mods..."; gli Who salgono sul palco... sono tutti in bella vista, sopratutto Roger e Pete.
Pochi preliminari e tanta sostanza, è questo quello a cui ci hanno abituato... e neanche questa volta tradiscono le aspettative. "I Can't Explain" è eseguita in versione super elettrica, come anche "The Seeker". Il pubblico è in delirio, salta e canta praticamente tutte le canzoni. "Anyway Anyhow Anywhere" è ottima, "Relay" è una chicca, davvero gradita.
Con "Who Are You" si assiste ad un'esplosione di potenza immensa... la performance di Pete è eccelsa, quella di Roger ottima, pare proprio di essere tornati ai bei tempi. "Behind Blue Eyes" inizia, come da recente tradizione, con Roger alla chitarra acustica... il tutto esplode poi nel finale provocando immense emozioni.
"Real Good Looking Boy", pezzo nuovo datato 2004, è eseguito alla perfezione, niente da dire. Alla fine di questo pezzo tutto il palco "si spegne", ed un solo faro illumina pete, che prende la sua acustica e le cuffie, per suonarci un po' di "Quadrophenia". Appena finita la performance "solista" di Pete, il palazzetto dello sport si infiamma nuovamente sotto le note di "Baba O'Riley", e si commuove con quelle di "Love Reign O'er Me", cantata in modo divino da un Roger Daltrey quasi ringiovanito. Roger, come a i vecchi tempi, rompe i tamburelli che ha usato, e gli lancia verso il pubblico, insieme all'armonica. Fantastico.
"You Better You Bet" è un po' come la calma prima della tempesta... eh si, perchè "My Generation" è stata veramente il delirio totale. Il pubblico salta, volano schizzi di acqua e birra, tutti cantano... ed, ovviamente, le urla recitano "Why don't you all Fuck off!!!!", invece che le parole originali. Si sente solo la mancanza del drumming di Keith, che viene un po' colmata dall'ottimo lavoro di Pino Paladino al basso e di Pete alla chitarra, che ci riserva tantissime acrobazie di braccia.
"Won't Get Fooled Again" termina la prima parte del concerto in modo strepitoso, con Roger che urla "Yeaaaaaaaaaaaaaaah!!!" e volteggia il suo microfono nell'aria. Dopo pochissimi minuti eccoli tornare sul palco, per donarci "The Kids Are Alright" e "Substitute", stravolte dagli assoli improvvisati di Pete. La tirata finale di "Tommy" con "Pinball Wizard", "Amazing Journey", "Sparks" e "See Me Feel Me", è davvero impressionante... succede di tutto. Pete va in corto, il braccio continua a girare, fa smorfie impressionanti, salta sugli amplificatori al lato del palco... pazzesco. Un finale esplosivo, con tanto di lancio di pletri e promesse come "Torneremo in Spagna, siete fantastici".
Aver guadagnato poi all'uscita un autografo di Pete sul booklet di Quadrophenia, è un'emozione a parte, ma posso assicurare che due ore come queste non le avevo mai passate in tutta la mia vita.
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