I Theatre of Tragedy, forse il gruppo del “Beauty and The Beast Metal” più influente di sempre nel 1996 pubblicano il loro miglior lavoro: “Velvet Darkness they Fear”, che farà accrescere al gruppo norvegese la sua schiera di fans. Nel 1998 pubblicano un album che si distacca da buona parte che il Teatro Della Tragedia fece precedentemente, spiazzando buona parte della critica e dei fans: Aegis, un album dedicato a 9 donne dell’antichità.

I pezzi sono filanti, immediati e ritmati, non più ostici come in passato , le atmosfere sono meno oscure e opprimenti e l’elettronica, che diventerà la colonna portante delle produzioni future, inizia ad essere utilizzata, anche se solo marginalmente. Raymond Rohonyi abbandona il suo cantato in growl a favore di uno pulito ma molto basso mentre Liv Kristine migliora ancor l’espressività del suo canto. Insomma parliamo sempre di gothic metal, ma un gothic molto più sognante e dinamico. I fans, forse spiazzati dal cambiamento, non capirono l’ottimo livello di ispirazione raggiunta dal combo su Aegis.

Il cd si apre con “Cassandra” un monolite, mentre si prosegue con l’ottima "Lorolei", un pezzo dinamico che ha il suo punto di forza nelle note di tastiera e nel ritornello di sicuro impatto. Si prosegue con “Angelique” un pezzo atmosferico, cadenzato e decadente e più in linea con i canoni del Gothic metal classico. Liv canta in maniera divina. “Aoede” invece è un pezzo dalle atmosfere futuristiche, anche grazie all’utilizzo di samples elettronici. In questo brano troviamo i riff più riusciti (e pesanti) dell’intero lavoro. La quinta traccia, “Siren”, si aggiudica la palma del pezzo migliore dell’album, grazie soprattutto alle bellissime tastiere e al ritornello, dove la Sirena del metal per eccellenza sforna un'interpretazione davvero intensa ed emozionante. Mentre i suoi vocalizzi si disperdono nell’aria nella mia mente appare l’immagine di una sinuosa sirena intenta a nuotare nelle profondità del mare. “Samantha” è un pezzo davvero ballabile, corredato da un ritornello davvero catchy, ma non per questo meno riuscito, anzi. In effetti questo pezzo anticipa ciò che il combo proporrà negli album seguenti. “Venus” è l’altro picco dell’album: le voci di Liv e Raymond si intrecciano in maniera divina in un'atmosfera oscura. “Poppea” è un brano molto sognante e riflessivo, che disegna paesaggi dell’antichità. Il cd si chiude con la buona “Bacchante”, che presenta davvero un finale da brividi, grazie ad un coro molto gotico.

Se cercate Gothic Metal di qualità non affannatevi: troverete ciò che cercate in Aegis.

Carico i commenti...  con calma