Chi non conosce i Thelema non conosce la storia del dark italiano questo e’ certo. Il gruppo si e’ formato nel 1984 a Modena per mano di Massimo “Stuart” Mantovani (voce e chitarra), Giorgio Parmigiani (basso) e del grande Gregorio Bardini (tastiere), quest’ultimo membro anche dei grandi e fondamentali T.A.C. di Simon Balestrazzi e musicologo. Piu’ tardi si e’ poi aggiunto il batterista Marco Bucciarelli. I Thelema, come si puo’ intuire facilmente dal nome, sono stati inizialmente pesantemente attratti da tematiche esoteriche e occulte e, in particolare, si sono consacrati all’opera del grande guru Aleister Crowley, un po’ come fecero i primi Current93 anche se, musicalmente, non c’e’ in questo caso nessuna connessione musicale fra i 2 gruppi. I Thelema sono stati infatti influenzati dal classico post-punk e dark inglese dei vari Joy Division, Sisters Of Mercy e Bauhaus ma, lungi dall’essere una sbiadita copia di questi modelli, si sono resi interpreti di un sound originale ed energico caratterizzato da chitarre taglienti e tastiere sinuose sorrette da una sezione ritmica tribale. Nel 1986 esce il loro primo mitico album intitolato “Tantra” recentemente ristampato e considerato una pietra d’angolo del dark italiano. Dopo lo scioglimento del 1989 si riformano nel 1993 pubblicando il secondo disco “The Vision And The Voice” nel 1994 a cui seguono “Night Of Pan” nel 1997 e “Burnt Memories” nel 2006.

Ora esce l’atteso nuovo album intitolato “231” in cui sono sempre presenti i 2 storici membri fondatori Massimo Mantovani e Giorgio Parmigiani. Musicalmente le coordinate sono nel classico stile Thelema: possiamo ascoltare cosi’ irruenti e ruvide tracce post-punk come l’iniziale “Edge OF Nothing”, la piu’ pacata e decadente “Waiting For The Sun, l’elettrica “Abyss”, con un giro di basso che fara’ la gioia dei seguaci del post-punk e la dirompente “Punk-Rocker”. Ci sono pero’ anche dei momenti in cui i Thelema si avvicinano al neo-folk ( il che non e’ sorprendente visoto il grande amore di Mantovani per i Death In June) in “Not Anymore”, un piccolo gioiello del genere e in “Shine”. “Who Are You” e’ invece deragliante non lontana dai Killing Joke. La title’track e’ epica mentre la conclusivva “Time”ritorna ad aggredire con le consuete sonorita’ con le chitarre in grande evidenza.

231e’ sostanzialmente un ottimo disco che riconferma tutto il valore dei Thelema che, a distanza di anni, non hanno dimenticato di essere gli alfieri del dark italiano.

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