I Thin Lizzy sono una delle band più influenti nella storia della musica Hard and Heavy, senza di loro non esisterebbero Iron Maiden, Judas Priest e di conseguenza tutto un mondo, primordiale per esempio fu l'utilizzo delle due chitarre soliste con conseguente doppia armonia oltre ovviamente  a Phil Lynott che ha influenzato ogni bassista metal, Steve Harris in primis.

Molti dei loro album vengono ricordati come capolavori infatti Jailbreak, Jhonny The Fox, Bad Reputation, testimoniano la loro grandezza, la loro gioia nel suonare più spudorato; però come succede a volte nella carriera di un'artista vi sono lavori che non hanno il riscontro di pubblico e critic, ai Thin Lizzy ciò accade con "Chinatown" (1980) e "Renegade" (1981); se con "Chinatown" Phil & co. mantengono  un legame diretto con i precedenti lavori senza stravolgere sound e struttura dei pezzi come si evince dalla  title track, "Killer On The Loose" e "Genocide", con Renegade, Phil Lynott si ritrova in un clima di tensione generato sicuramente dall'eccessivo abuso di droghe ed alcol da cui  non riuscirà più a riprendersi, non ultimo dalla crisi finanziaria a cui bisognava far fronte, tutto ciò influenza la scrittura di pezzi che hanno sonorità più cupe e pesanti rispetto al passato sia a livello di liriche che di sound.

Della formazione classica manca solamente Brian Robertson sostituito da Snowy White, che se in studio riusciva a dare un minimo  contributo, dal vivo apparirà sempre un pesce fuor d'acqua, non amalgamandosi con il resto della band.

Con tale premesse ci si attenderebbe un album scadente, ma siccome Phil Lynott era un musicista a cui il rock usciva da ogni poro della sua pelle, riuscirà a mio avviso, nell'impresa di creare nuovamente un album interessante, comunque sopra la media.

"Angel Of Death" è chiamata ad aprire l'album, un intro di tastiere che ricorda "Tarot Woman" del grandissimo "Rising" dei Rainbow, sfocia in un brano metal come pochi se ne ricordano dei Thin Lizzy, l'atmosfera è tesa e l'andamento epico del brano contribuisce ad arricchire l'immagine apocalittica che Phil Lynott narra con un'interpretazione da brivido.

"Renegade" è un brano lento  che presenta una linea melodica coinvolgente che è ben accostata ad un testo che Phil sente suo fino al midollo "He's just a boy that his lost his way /He's a rebel that has fallen down/ He's a fool been blown away/ To you and me he's a renegade.... He's just a boy who has lost his sights/ He's a stranger, prowls the night/ He's a devil, that's right/ To you and me he's a renegade".

"The Pressure Will Blow" è il classico brano dei Thin Lizzy, potrebbe trovarsi tranquillamente su "Jailbreake" e nessuno se ne accorgerebbe; il refrain proposto è coinvolgente e cantato con grinta da vendere. Stesso discorso vale per "Leave This Town" risultando sicuramente più frizzante del precedente ,in quanto si tratta di un up tempo farcito di assoli Lizzy Style con Scott Ghoram in grande spolvero.

"Hollywood" si presta insieme a "Angel Of Death" e "Renegade" a diventare un un classico della band, infatti oltre a ritrovarsi su molte raccolte, verrà proposta dal vivo quasi sempre nei due tour successivi prima dello scioglimento; ineffetti il riff proposto è ispirato come i bei tempi e la melodia proposta conquista l'ascoltatore fin dal primo ascolto.

"No One Told Him" scorre via senza infamia e senza lode, non abbassando comunque il livello musicale proposto fin qui. La sorpresa arriva invece con "Fats" brano jazz rock arrangiato alla grande con un'interpretazione da brivido sia al basso che alla voce, un assolo di piano poi rende il tutto di un retrò magnifico.

"Mexican Blood" unico brano scritto interamente da Phil Lynott oltre che a "No One Told Him", non convince appieno, individuando il punto debole dell'album; le atmosfere desertiche proposte poco si addicono al loro sound risultando così incompiuto. L'album si chiude con "It's Getting Dangerouse" altro brano poco riuscito.

In definitiva l'intero lavoro scorre via liscio smarrendosi solamente nel finale con due titoli inferiori alla media qualitativa proposta fino alla settima traccia.

Il tempo ha fatto il suo corso rendendo questo lavoro indispensabile nella discografia dei Thin Lizzy per la maggior parte dei loro fans, personalmente lo considero il testamento musicale di Phil Lynott, la cui grandezza è paragonabile a gente come Jimi Hendrix e pochi altri, un musicista e interprete straordinario, persona semplice e sensibile, to you and me a renegade, to you and me a LEGEND.

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