Terzo album in studio per la band bresciana, pubblicato nel 1992.
Si inzia con un intro di stampo classico come l'"ode alla gioia" dalla nona sinfonia di Beethoven in "Non siamo solo noi" (canzone per altro dedicata a Freddie Mercury), alle tastiere elettriche e psichedeliche spinte al massimo di "Atti osceni", al pezzo rock simbolo di questo album, "Storie per sopravvivere", alle ballate memorabili come "sacrificio" (con il bellissimo gioco di voci tra Francesco e Omar).
C'è tutto in questo album, giri di basso e batteria pompanti che segnano il ritmo, tastiere "impazzite", riff e assoli di chitarra di Omar (grande chitarrista) e la voce da brividi di Francesco Renga (qui ancora molto potente!). C'è anche una canzone scritta da Ligabue, "male non farà", alla quale i Timoria danno la loro impronta (molto belli i cori). Album che mi piace moltissimo, e non solo per motivi affettivi, i testi sono pure poesie (spaccati di vita, fino all'apoteosi di "sacrificio").
Insomma, niente fuochi d'artificio nè botti, ma è un album di puro e semplice rock, come non se ne fanno più in Italia, sicuramente da avere.
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