Esistono film che NON reggono la sfida del tempo. Questo è uno di quelli che ha decisamente perso! Ora la difficoltà sarà quella di spiegarlo a queste due categorie di persone: spielberghiani e tardoni nostalgici anni 80. Ci provo, anche se sarà dura.

Poltergeist è un film IDIOTA, un film totalmente IDIOTA, dove si da definitivamente il via al filone delle stupide famigliole americane, culturalmente e socialmente dementi, alle prese con roba paranormale che a che fare con fantasmi, fede, religione, eroismo catto americano e altre COSACCE a stelle e strisce. Uno di quei film da rivedere per renderci conto di quanto potevamo essere STUPIDI all’epoca (e pensare che oggi siamo pure peggio! Mio dio!).

Il film parte subito con una brutale scena americana, una madre di famiglia cerca di gettare nello scarico del cesso un cadavere di un pappagallino. Eccoci qui, la tipica famiglia DEMENTE made in U.S.A. Superato l’atroce impatto iniziale ci si aspetta di tutto! Orrori di ogni tipo, cattiverie sociali inaudite, ci si aspetta quella grezzezza e quella crudezza tipica di “Non Aprite Quella Porta”. Ma siccome è un film di SPIELBERG, quella del canarino sarà l’unica atrocità che vedremo (l’avranno girata di nascosto). Devo dire che la mano di Spielberg in questa opera.. fa proprio schifo! C’è tutto lo zucchero dei suoi film spacciato per sale, ci sono le lucine abbaglianti di “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, un finale alla “I Predatori dell’arca perduta”, l’effetto vertigo usato in “Lo Squalo” (qui usata per la scena del corridoio), i personaggi a cui non succede mai nulla di veramente cattivo, c’è tutta quella melensa diarrea del political correct spielberghiano. A quel povero Hooper (partecipazione amichevole) è rimasta solo l’occasione per un ottima scena splatter e qualche critichella sociale subito smorzata da sugar Steven.

Il film procede per tutta la sua durata con una serie di cazzate immondi, una recitazione ingloriosamente anni 80 (esempio: un uragano demoniaco devasta la casa dopo che un albero ha provato ad ingoiare vivo il figlio. Inquadratura successiva, COME SE NIENTE FOSSE ACCADUTO. Reazioni tipiche di chi poche ore prima NON ha visto un uragano e NON ha visto il figlio rigurgitato da un tronco d’albero).

I dialoghi al limite del “che cazzo dicono!”. Esempio: Una luce abbagliante sprigionata dal varco dimensionale che collega la stanza della casa al mondo delle entità. La madre vuole entrare nella luce, parte il dialogo da oscar; la medium le urla “TU NON PUOI ENTRATE, NON SEI PREPARATA, DEVO ANDARCI IO (che sono preparata!), - la madre risponde “IO SONO LA MADRE, VOGLIO ANDARCI IO” – La medium, smettendo di urlare risponde “Ok è giusto, vai tu!”. Giustamente!!!

E poi di nuovo: “Di a tua figlia di seguire la luce”, “di a tua figlia di stare lontano dalla luce” – “di a tua figlia di seguire la luceee” – “NOO la luce nooo, digli di stare lontana dalla luce”. Per almeno 12 minuti di film. Alla fine dalla luce è uscito Gigi D'alessio.

Questo è Poltergeist.

La madre che passa a bordo piscina, e abbastanza distante, quindi NON ci scivola dentro, Allora che fa? inquadratura ai piedi che fanno due passi indietro per SCIVOLARCI DENTRO. Mel Brooks?. E poi sempre queste spiegazioni cattoliche, sempre questa fede che va ritrovata, questi morti profanati, queste anime sconsacrate, questa MESSA cantata ad ogni film di questo genere (scrivo questa recensione qualche ora dopo aver visto anche “Signs” di M. Night Shyamalan, forse anche per questo sono incazzato! Scusatemi!).

Cosa rimane di buono di questo film idiota?

E’ il capostipite di un genere, un cult assoluto che ha fatto scuola e fa scuola ancora oggi (Cazzate alla “Insidious” e vari).

Un film con diverse trovate estetiche di alto impatto, e alcuni effetti speciali che hanno fatto la storia del cinema. La scena della madre che rotola su per le pareti ed il soffitto anticipa di due anni il Nightmare di Craven, la parte finale ha alcune trovare visive stupende. Il Clown, indimenticabile. La madre che apre la porta di una stanza, i demoni le urlano contro e lei chiude la porta chiedendo scusa. Saltai dalla poltrona all’epoca!!!*

(*Spielberg non era sul set quel giorno).

NOTA FINALE: Sarebbe stato bello vedere il padre risucchiato da un ectoplasma acido nella scena in cui legge il libro di Reagan. Che goduria. Peccato.

La prossima volta recensisco un film di Tobe Hooper.

Carico i commenti... con calma