"A Curious Feeling" è il primo lavoro da solista di Tony Banks, che lo realizza fra "....And Then There Were Three" e "Duke". La cosa che colpisce subito al primo ascolto è la scontatezza della musica che il buon Tony realizza, insomma non voglio dire che sia un disco dai toni dismessi o poco ispirati, è solo che Banks produce ciò che un fan dei Genesis si aspetta da lui, suoni sempre impeccabili e baroccheggianti uniti al suo gusto sopraffino nel tessere melodie coinvolgenti e complete, degne di un grande compositore.
Sembra allora che Tony , consapevole della svolta che vuole imprimere alla musica del gruppo, decida di regalare un'ultima volta ai suoi fans i vecchi bei suoni di un tempo, infatti è proprio Banks il principale artefice della brusca virata al POP dei Genesis.
Il lavoro è messo insieme quasi eclusivamente da Tony, che si occupa di tutti gli strumenti a parte la batteria lasciata a Chester Thompson e il canto che viene curato da Kim Beacon.
Le parti migliori del lavoro sono senza dubbio gli strumentali, l'apertura è una variazione sul tema di "Undertown" per tastiere e piano, molto bella peccato che duri troppo poco, "Forever Morning" invece, con un grande uso di sintetizzatori altisonanti nell'incipit del brano, procede carina e gradevole e rimanda già a qualcosa che si sentirà negli strumentali di "Duke", stessa cosa per "The Waters Of Lethe", apertura al piano su cui poi si aggiungono le tastiere che imprimono una svolta della melodia che da malinconica diviene epica per poi spegnersi di nuovo, molto bella non c'è che dire.
Le cose cambiano invece con le canzoni, c'è da dire che le tastiere di Tony dominano tutte le composizioni, ma queste nell'insieme non offrono grandi emozioni, l'assenza al canto di Collins pesa molto, e il rifarsi all'uso della 12 corde sembra ormai stonare troppo con i tempi (1979). "The Lie" pesca nella melodia che la regge direttamente dalle canzoni di "...And Then." per poi addirittura assumere la ritmica saltellante di "A Trick of The Tail", stessa cosa per "A Curious Feeling", canzoncina gradevole , non eccezionale che sembra uscire dai solchi del lavoro dei Genesis del 1978, l'uso delle tastiere ricorda quello di "The Lady Lies" l'orecchiabilità anticipa invece le cosine più semplici di "Duke". Da segnalare le ultime canzoni, "For A While" e "In The Dark" forse le più riuscite.
Alla fine si può parlare di lavoro piacevole ma ormai completamente fuori contesto, il Prog si è spento e fortunatamente Tony lo ha capito, peccato che la strada che sceglierà di seguire con i Genesis si rivelerà troppo deludente per i fans .
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